giovedì 30 ottobre 2008

Fascisti su TeleMarte


Ieri sono Stato a Piazza Navona. Sono arrivato circa venti minuti dopo gli scontri. Ho chiesto un po' in giro com'era andata, "chi aveva menato prima". Sono rimasto con molti dubbi. Poi la sera mi sono messo davanti al computer e mi sono visto tutti i video pubblicati su Youtube. Confrontandoli con le testimonianze mi sono fatto un'idea abbastanza realistica (Questo per dire che alle volte, ahimé, può capitare che capisci di più da uno schermo che guardando con i tuoi occhi).
Praticamente, i fascisti di blocco studentesco sono arrivati, tentando con metodi violenti di prendere la testa della protesta. Bilancio, qualche studente delle superiori preso a colpi di casco e bottigliate in dieci contro uno. Sembra che intonassero pure, "faccetta nera", e gridassero "duce, duce"
Dopo un po' qualche decina di fascisti sono spuntati fuori di nuovo con delle mazze tricolori (mi sa che il negozietto di Forza Nuova a Piazza Vescovio ne venderà molte nei prossimi giorni), e si sono schierati. Nel frattempo sono arrivati gli studenti della sapienza e, soprattutto un folto numero di persone dai centri sociali di sinistra. Questi ultimi hanno caricato i fascisti, che hanno soccombuto (si dice così, fatevene una ragione) ai "compagni", e sono pure stati caricati sulla camionetta della polizia.
Senza fare la morale (è ovvio che una volta che si fa una protesta vasta, sarebbe meglio non farla degenerare in ideologismi e scontri violenti), mi viene una riflessione sull'analogia tra le adolescenti aspiranti veline e i neofascisti in Italia.
Ecco, il discorso della televisione che crea false illusioni, e che rende più difficile, quasi uno schianto, l'incontro con la dura reltà, non vale solo per le ragazzine con un non so che di mignotta in corpo, che sperano di svoltare nella vita limitandosi a sculettare in tv, e poi si trovano a lavorare in un call center fino a 40anni. Vale anche per i fascisti, che - illusi dai La Russa, Gasparri, Storace a Porta a porta, le troppe fiction anti-antifascisti di questi anni, e le aggressioni razziali pompate dai tg - si sono convinti che il loro momento sia finalmente arrivato. Poverini, si sbagliano, l'Italia è ancora un paese a maggioranza antifascista. Se ne facciano una ragione, e se ne stiano buoni senza urlare idiozie e agitare manganelli all'ultima moda. Magari tra 100 anni sarà il momento di uscire dalla catacombe. Ma non ora.

domenica 26 ottobre 2008

Circhi Massimi, Medi e Superiori


Ieri manifestazione. Bella, affollata, un po’ troppo silenziosa. Ma io la sentivo molto. Ognuno la pensi come vuole ma io credo che si dovesse battere un colpo, a costo di abbandonare la ragionevolezza e avere qualche caduta populistica. Ne avevano bisogno anche le persone che hanno partecipato, evidentemente in astinenza da manifestazione. Questo non per sminuirne la portata politica ma per sottolineare come la preoccupazione per provvedimenti via via più discutibili deve poter trovare uno sfogo, una protesta (certo anche una proposta ma non esageriamo con la correttezza politica), un sentimento comune da condividere con degli sconosciuti. Un rito collettivo, un rito di democrazia.
Oltre alla ritualità, alle bandiere e le foto, c’erano molte motivazioni in questa manifestazione. Parlo di chi ha partecipato più che di chi ha organizzato. Voglio dirla con sincerità: finché il governo ha proceduto con la normale amministrazione le proteste non sono state poi così sostanziose. Colpevolmente.
La finanziaria, certo, i provvedimenti per contrastare la crisi economica e finanziaria, sono molto importanti. Fondamentali. Ma se non arriva (come si spera) la crisi nera e non si vedono le lettere di licenziamento, non mi immagino gli assalti ai forni. Anche i provvedimenti del ministro Brunetta sul pubblico impiego, la tracotanza del suo argomentare in televisione, vedono un’opposizione nel paese ma da soli non basterebbero, anche perché probabilmente l’ostilità (più o meno giusta) nei confronti della burocrazia è più forte dell’avversione al ministro e c’è in molti un retro-pensiero secondo cui “se non le fa la destra queste cose, non le può fare nessuno”.
Invece questo governo ha deciso di toccare la scuola, l’università e la ricerca. E questo scatena reazioni profonde. Soprattutto per quel che riguarda la scuola primaria. I tagli sistematici e puramente quantitativi, per esempio. Il ritorno al maestro unico. L’idea terribile e spaventosa di dividere i bambini a seconda della provenienza.
Questo è davvero troppo. E non perché il pd o la sinistra abbiano in questi ambiti dei consistenti bacini elettorali. Sarebbe troppo semplice leggerla in questi termini. Ma perché si stanno toccando aspetti legati alle emozioni, ai ricordi di ognuno e soprattutto alle aspettative concrete per il futuro.
Io un po’ rimpiango di non essere nelle università a manifestare e se avessi figli sarei legittimamente preoccupato.E poi, penso che tutto questo sia un segno di vitalità del paese, al di là dei mugugni di pletore di reazionari.

sabato 25 ottobre 2008

Circhi




Oggi vado al Circo Massimo (in attesa del circo Orfei)

lunedì 20 ottobre 2008

Italia si, Italia no... Fiu fiu fiu fiu fiu fiu!


Due, tre cose che ho letto qua e là nel giornale negli ultimi giorni (e che mi hanno colpito, of course)

1. Dice che la Nasa sta ricreando l'odore dello spazio per le proprie esercitazioni. Gli astronauti che hanno fatto le passeggiate spaziali hanno riferito che l'odore dello spazio è simile alla Carne arrostita in padella (sic). Dunque, il mio ex conquilino per anni, il prode Antonello, abruzzese della meglio specie, soleva arrostirsi il bisteccone mandatogli dalla mamma, con formato coperta, spesso quando un fouton Ikea, quasi ogni sera. Accompagnava la fettazza di carne con abbondanti patatine fritte. L'odore del pasto frugale, evidente toccasana per il suo fegato, impestava tutta la casa per ore. Ecco, non so, certe domande dovrebbero rimanere avvolte nel mistero... Insomma, possibile che da ora in poi, quando sentirò il tg parlare di passeggiata nello spazio, dovrò immaginarmi Antonello che galleggia nel vuoto con una padella in mano?

2. Leggo su Dnews di oggi che una Gang di ragazzi ha picchiato a sangue un coetaneo per rubargli l'I-pod. E la cosa che mi colpisce di più in tutta la storia è l'idiozia conformista dei giornalisti, che dilaga sempre di più. L'articolo dice che la "gang" è formata da... due persone! Tu t'immagini dieci omaccioni vestiti alla Easy Rider, ubriachi e minacciosi, invece adesso per fare una gang (che va così di moda nei giornali) bastano due persone. Pensa un po', meno ancora della chiesa (com'era la frase? bastano tre persone per fare una messa, o una chiesa, non ricordo...). Una persona con un minimo di senso del ridicolo avrebbe scritto "due ragazzi picchiano un coetaneo". Il giornalismo italiano preferisce parlare sempre e comunque di "Gang", oh yeah. Salvo poi trascinarsi ancora di più nel ridicolo, come quando il giornalista racconta la dinamica del pestaggio e incalza: "la gang circonda il ragazzo". Vabbè, buttiamola sulla geometria... ve li immaginate due punti che circondano un altro punto?

3. Ahhh, che bello, meno male che c'è Gnazio La Russa. Il ministro della Difesa ha pensato di festeggiare il 4 novembre, data della fine della prima guerra mondiale per l'Italia, con una bella serie di iniziative di vago sapore retrò (avete capito bene: fascista). Parate, controparate, giubili e militari nelle scuole a stimolare il sentimento patriottico degli scolari. Peccato che gli stessi alti ufficiali dell'esercito abbiano mostrato non pochi mal di pancia alla notizia. Non ci sono soldi per le mansioni ordinarie delle forze dell'ordine, e il ministro vuole spendere 7 milioni di euro solo per i festeggiamenti del 4 novembre. Chiedendo per di più il pizzo ("facciamo 30mila euro") alle ditte fornitrici dell'arma. Io propongo una cosa, a sti poveracci di militari mandati nelle scuole, giovani studenti, proponete uno scambio: state a sentire diligentemente la storia della prima guerra mondiale, poi raccontatene voi un paio ai militari. Una comincia a Genova il 19 luglio del 2001, l'altra a Mogadiscio qualche mese prima, e parla di violenze sulla popolazione locale. Chiedete spiegazioni, con cortesia e brama di sapere, così come fareste con qualsiasi altro insegnante.

(4) E' morto Vittorio Foa, padre della sinistra italiana. Parafrasando De Andrè, "Signore, lei è un padre molto distratto", perché i figli deve esserseli persi al luna park... o almeno, qui non ci sono.

Impressioni d’ottobre


Questo post è colpa di ManuCheGue

Ottobre è un mese particolare nella capitale, quasi un’appendice d’estate. Le chiamano ottobrate romane.
Esco presto, si sente quel piacevole profumo di pioggia; per fortuna ha appena smesso, perché come mio solito sono senza ombrello. Una luna stupenda sta tramontando mentre il cielo inizia a colorarsi. In ascensore c’è da decidere la colonna sonora della mattinata: vanno bene gli Opa Cupa. Nel tragitto verso la metropolitana il mio sguardo si sofferma su vari particolari. Una 500 grigio topo ferma al semaforo. Sorrido: è identica a quella (paraisu addha) del mio amico e coinquilino!
!!Neanche il tempo di ricordare qualche aneddoto, oltre all’immagine di Giuseppe con i capelli a caschetto che arriva in piazza Bologna “cor cinquino”, che incrocio un tipo particolare, magrissimo, riporto alla Strippoli, giacca ad un bottone, gilet di lana ma soprattutto un paio di cuffie enormi tipo gioco a premi. Sembra uscire dalla ruota della fortuna (quellao di Mike però).
Fermo all’incrocio di San Giovanni in lontananza vedo i ragazzi dell’esercito in mimetica e fucile d’assalto a presidiare la basilica. Nascono due pensieri nella mia mente: il primo riguarda l’amarezza di vedere quei ragazzi “far finta” di garantire la sicurezza. Lì immobili, l’unica cosa che possono combattere è la loro noia. Ricordo di essere un militare anch’io e preferisco ridere per l’altro pensiero: l’imitazione di Fiorello del ministro La Russa!
Mi avvicino al Colosseo, enorme, maestoso. Sembra voglia nascondersi fra le vie della città, ma è maestoso, enorme …peccato che sia stato saccheggiato di parte della sua bellezza per costruire Chiese, vabbè... Per fortuna Mi distrae un clacson dal suono stridulo proveniente da una Fiat 127 di un colore difficile da descrivere, una tonalità tra il verdino ed il blu, se non ricordo male ho una foto da piccolo sul cofano di una macchina simile, che dovrebbe essere quella di mio padre! mi viene un dubbio, che sia tutto un sogno sugli anni ’80.
Finalmente in metro e per fortuna solo per due fermate. Mi manca lo spazio vitale! Dei ragazzi, credo slavi, mi sorridono come se mi conoscessero, sarà per la musica balcanica che esce dalle mie cuffie o per il panettone che mi ritrovo in testa visto che non taglio i capelli da un mese!
Quasi quasi metto in ordine a questi pensieri mattutini e li mando a Cristian per l’alambicco, magari parte una rubrica sui ”pensieri dei sancesariani in giro per l’Italia”, anche se forse non avrebbe un gran seguito, sono più importanti le polemiche sul sindaco troppo presente nelle attività delle varie associazioni, o le critiche agli articoli di quel comunista maoista ateo di Giuseppe, che poi non è né l’uno nell’altro (…lo dico per sua madre).
Comunque, vedremo. Mi aspettano due ore di treno ed un simpatico esame di Economia Politica, la prima parte della mattinata è stata piacevole, speriamo lo sia anche il resto della giornata!!!

giovedì 16 ottobre 2008

I bambini negri dietro la lavagna!



... e se facessimo classi separate per gli imbecilli? Anzi, quartieri separati, città separate, nazioni separate per gli imbecilli?
Almeno sarebbe una discriminazione con ricadute positive...

E poi a Maroni, essendo ministro degli Interni, il passaporto per trasferirsi glielo farebbero in quattro e quattr'otto.
Vuoi mettere?

mercoledì 15 ottobre 2008

Ipse Dixit


Galbani vuol dire fiducia.







Ah bè, allora...

lunedì 13 ottobre 2008

Di a da in con super tra fra... quanto?


Sono andato alla manifestazione della sinistra, sabato scorso, per le vie daa Capitale.
Vabbè, a parte che vedere tutte quelle bandiere rosse, mi ha rinfrancato. Insomma, siamo pochi, però esistiamo ancora... un pizzico di orgoglio ci voleva! 100mila persone almeno che passavano davanti ar Colosseo con i drappi rosso fiammante era un bel vedere.
La cosa un po' triste era tutto quel brulicare di partitucoli minuscoli, dalle sigle più svariate, che differivano uno dall'altro per l'adesione all'internazionale (prima, seconda, terza, quarta, quarta rinforzata) e per le particelle davanti alla parola comunismo/comunista: Per, da, in, della, con.
Insomma, una sinistra dalle preposizioni sempre più articolate.
Momenti di sgomento quando mi sono trovato incastrato in uno spezzone di ultra-nostalgici guidati da Marco Rizzo versione Peppone (petto in fuori e fazzolettone rosso) che gridavano "Viva Giuseppe Stalin!", accanto a un conoscente collega di Kung Fu che mi aizzava: "E dajeee, fae'r pugno pure te, e dajeeee!". Io, in grande difficoltà, preso tra l'incudine (sarebbe meglio dire la falce) e il martello, ho alzato il pugno con una rapidità degna di una mossa in pista di Toni Manero. Ho sperato che nessuno scattasse una foto in quella frazione di secondo.

Ps: Bando alle ciance veterocomuniste in salsa austerity... la modernità ha raggiunto pure la sinistra: una volta le compagne erano mascoline, baffute, trasandate e puzzavano. Al corteo di Sabato c'erano certe squinzie in gonnellino ascellare e calze arcobaleno, che ti veniva voglia di mollare la bandiera e zompargli addosso! Viva Lenin, Viva Ma(r)x, Viva Vanity Fair!

E se anche nel breve periodo fossimo tutti morti?

Domenica sera aperitivo montiano. Ma cambiano il luogo e la compagnia.
Durante la chiacchierata esce fuori, dalle mie autentiche labbra, che la mia convinzione che questa crisi mondiale non mi toccasse direttamente è svanita quando ho visto l’immagine che riporto accanto e che testimonia in maniera imbarazzante il mio coinvolgimento. Quello che vedete è il grafico che rappresenta l’andamento del fondo pensione cui ho destinato il tfr.
Per carità, mi ci hanno obbligato a destinare il mio tfr ad un fondo e non penso che vedrò una lira di quei soldi almeno per una trentina d’anni; ma constatare attraverso l’immagine di aver comprato quando il titolo era al picco e trovarmi decisamente più in basso non mi è stata certo una sensazione simpatica.
Ohibò, io vi do i miei soldi e voi me li sputtanate così?!
Visto il parterre assortito dell’aperitivo composto dall’anarco-operaista Cipputi, dalla giornalista Miguela e dall’economista-traduttrice Luaisa, mi sono lanciato in una impegnativa discussione sulle sorti del mondo.
Come spesso avviene, l’argomentare puntuale e accalorato del cipputone ha creato un fronte unitario di opposizione, per cui il coinquilino di questo blog si è subito trovato in minoranza dialettica, neanche fosse Fini da Santoro o Ferrero a Porta a Porta.
La discussione è stata bella, serrata a tratti tesa. Non si può fare il sondaggio su chi abbia vinto, non siamo mica Obama e McCain, non possiamo interpellare i sondaggi, il televoto e neanche l’applausometro. L’individualismo e la propaganda. Sviluppo e progresso. I fatti e la percezione dei fatti. Il capitalismo, i capitalismi, le alternative indefinite. Si è anche rotto un bicchiere con la poca birra rimasta (la mia ) ed ho capito che è un periodo in cui anche i bicchieri hanno perso la fiducia.
L’umore era preoccupato. Ma lo spettacolo è stato avvincente. Nella speranza di non dover essere costretti a indossare gli abiti del lutto per una crisi che non si sa dove potrà portarci.
Chissà domani se le borse sono aperte…

venerdì 10 ottobre 2008

3 - Le Formidabili Avventure di Mario Fava - 3


A voi la terza puntata delle imperdibili avventure del nostro beniamino, direttamente dalla penna (e dalla mente scombinata) di polemicacone.

La sorpresa stavolta è che ciascuno di voi è libero di completare il racconto, mettendo del vostro al posto degli asterischi.



Per tutto il panorama immobile dell'umana immaginazione, tutto il
sudore del nostro compagno eroe, non è che l'ennesima gocciolina di
linfa che vincendo la gravità scrolla scorie di vitalità nell'aria
sorda di una notte di autunno, quando ancora tutto pompa e non si
direbbe mai che sarà rosso e giallo, non si direbbe mai che quella
forte spinta verso le estremità, tutta questa vita, sia proprio il
peso eccedente che farà da zavorra ed arpione per la prossima folata
di vento, facendo salpare la prima foglia in un tonfo arrovellato in
sette otto capriole.
Mario
Mario
Terzo livello di coscienza vegetativa del nostro compagno eroe:
recuperare coscienza dell'ambiente (aperitivo, possessora di enormi
mammelle, altre 7 persone nei prossimi 3 metri, luci alte e una
vetrata che lascia scorrere un viale, alberi auto, principio di
annegamento da logorrea esplosiva e tu hai saltato almeno gli ultimi 8
sec x 9parole=72 della tua possessora, piattini vuoti) reiettare e
spergiurare, scancellare e vergognare questo stato di smezzalocazione,
ultima parola: entusiasmo.
AZIONE:
allontanarsi dal tavolo andando a rimpinzare i piattini, guardare i
bicchieri per un bis, lasciarla sola promettendole un molto originale
giudizio su quelle sue amabili attività mentali, sgusciare liquido tra
tutti i bicchieri e le loro protesi umane, guadagnare il bancone con
vista tavolino e guardarla, per far capire che non ci sono secondi
fini, che siamo lì solo per alimentare il fuoco eterno che tutto move.
allontanato,
*************

ormai al bancone prendo coscienza di essermi trovato lì senza sapere
come, ho il sapore delle foglie morte in gola, sulla lingua quel pelo
che mi dà fiducia, sento che sia tutto elegante l'arredamento delle
mie fibre muscolari, mi sento bello e glielo mando a dire. Un’occhiata
diretta, che gli sfonda la tempia sinistra, la fa girare e subito
abbassare gli occhi, ma solo per un secondo, perché non vuole
resistere e lo so che quella cinquantina di fettine di carne che
tappezzano il mio naso le hanno fatto capire cosa ci sarà.
Torno destreggiando con proprietà i due piattini sulla sinistra e quel
terzo negroni che mai finirò nell'altra. Scavalco il confine del
tavolino, lasciandolo di lato e sedendomi di fianco alla mia cara compagna d’aperitivo.
Sorriso rivolto al bicchiere, brindisi in suo onore e la
sparo lì: "alle critiche per l'uscita del decameron, il grande tre P
rispondeva che c'è più scandalo in un programma televisivo che in un
film pornografico. Capisci?"
Sono convinto che non avesse proprio inteso che boccaccio non era
proprio un regista e che treppì non era un solvente per vernici, ma
arrossendo evitando il mio sguardo abbassò gli occhi allungandosi
verso di me. Quel lungo collo in regalo era accompagnato da un sibilo:
"sei proprio matto…"
**********
Vittoria
Sarei voluto correre subito a raccontarlo, l'avrei sicuro scritto
negli annali dell'aneddotica dei miei più cari balordi, quante sere ci
avrei fatto svoltare…

giovedì 9 ottobre 2008

Tempi Moderni

Scusate,

sono stato fuori dall'Italia qualche mese...

mi aggiornate, per favore? Di chi è che devo avere paura adesso... sempre i Rumeni? Gli Zingari?
Si torna ai marocchini stupratori?
Ci sono new entry dall'Oriente?

... Come? Adesso i violenti sono gli italiani?
... Cioè... fatemi capire... devo aver paura degli italiani? Dei bianchi? Di me stesso?

...

... AHHHHHHHHHHH, vale solo se sono negro o cinese!

Ah vabbè allora... posso stare tranquillo...

(Scusa mi fai un kebab senza cipolle?)

Ma... Il kebab lo posso mangiare, vero? Non è che poi col buio mi confondono per uno di quelli?

martedì 7 ottobre 2008

Giorgio Washington


The Treasury Department has just issued a new dollar bill to reflect the state of the economy

sabato 4 ottobre 2008

Partita Olimpica



Sto per andare all'Olimpico a vedere la partita Lazio-Lecce. Sono fiducioso, secondo oggi vinciamo (ovviamente parlo te lu Lecce)


Al ritorno vi racconterò, soprattutto della fauna di personaggi del settore ospiti...

mercoledì 1 ottobre 2008

2 / Le straordinarie avventure di Mario Fava / 2


A voi la seconda puntata della saga (o meglio sagra) frutto della mente malata di polemicacone

La serata si svolge nel migliore dei modi, sfodero tutta la miacapacità oratoria, frenandomi molto spesso per evitarle l'annegamentologorroico, mi faccio vedere interessato alle sue vacanze a rimini(RIMINI!!! Ma nemmeno i polacchi ci vanno più), faccio i giusticomplimenti sulla sua abbronzatura sul nuovo taglio di capelli che nonc'è, su quelle scarpe costate quattro o cinque etti di euro. Mi faccioi complimenti da solo, potrei andare a fare la dama di compagnia abackingam palace, ma passa il tempo ed incominciano a vorticare imille consigli dei miei cari amici: 'poche chiacchiere, lingua inbocca e pedalare'; 'na capata mmiezz all'uocchie è la soluzionedefinitiva'; 'fingi uno svenimento e sulla respirazione bocca a boccatiri fuori la lingua'; 'pagala'; 'inventagli qualche disgrazia e fallepena, l'istinto della crocerossina è sempre dominante'.
Bisogna smarcarsi, dare una giusta sterzata alla serata, altrimenti la prossima volta mi inviterà al suo club del ricamo, ma soprattutto mi devo scrollare di dosso tutti quelle miniature dei miei amici che come i lillipuziani infestano la mia giacca senza darmi tregua e vogliono ridurmi allo stato bestiale. Il prurito si fa insistente, ho consapevolezza che tutti quei folletti sono soltanto il frutto della mia mente, ma il pizzicore aumenta ed ormai credo che non possa più sfuggire alle cure di un buon analista.

(rimanete incollati agli schermi in attesa del prossima - forse ultima - puntata delle stupefacenti avventure di Mario Fava)