venerdì 20 novembre 2009

Trapani e i veri tenutari del lavoro


Alcune settimane fa, ad Alcamo (ridente paesino in cui l'Autore visse i primi 18 anni della sua vita) sono state arrestate 10 persone nell'operazione antimafia "dioscuri". Uno dei dieci è Filippo Di Maria, estorsore e uomo d'onore, nonché factotum e giardiniere del senatore Pd Antonio Papania.
Secondo gli inquirenti, per Papania, De Maria avrebbe anche procacciato voti per elezioni e primarie del Pd, facendo leva sugli amici degli amici.
Perché l'indagine "dioscuri" è tanto importante e diversa dalle altre succedutesi negli anni.
Per alcuni motivi. Innanzi tutto, avviene nel territorio trapanese, il vero zoccolo duro della mafia siciliana, dove il fenomeno del pentitismo quasi non esiste, dove si spara poco e niente perché la mafia ha una solida egemonia sociopolitica ed economica. In secondo luogo, ed è questa la vera novità, perchè finalmente si sfiora una delle questioni fondanti della sudditanza dei siciliani rispetto al malaffare e alla mafia: il clientelismo di matrice prevalentemente politica.
Negli ultimi anni, la magistratura e le forze dell'ordine hanno effettuato in Sicilia ottime operazioni antimafia, con numerosi arresti. Alcuni giornalisti seri hanno raccontato della mafia che diventa quella dei "colletti bianchi", dei primari ospedalieri.
Bene, anzi ottimo. Però viene ancora trascurato il punto che oggi forse condiziona di più la quodianeità dei siciliani, soprattutto dei giovani. Il punto sta nei rapporti di forza e nei meccanismi distorti che regolano il mondo del lavoro e l'accesso ad esso.
Per il giovane, neolaureato o meno, così come per il quarantenne che vive di espedienti, il dio in terra oggi in molte parti della Sicilia - di sicuro ad Alcamo - non è il mafioso. E' il politico che è in grado di 'regalare' un lavoro.
Che Papania, così come altri politici locali che controllano cooperative sociali, sia un politico potente nel trapanese, è cosa che sanno anche i muri. Una volta ho incontrato una persona che con qualche cognizione di causa ha fatto un rapido calcolo e mi ha detto che uno come Papania controlla circa 30mila voti.
Non so se è vero, e di sicuro senza prove non potrei affermarlo, pena una possibile querela.
Di sicuro, situazioni del genere in quella parte di Sicilia, e probabilmente in tutto il sud Italia, sono verosimili, quando non vere.
Alcuni anni fa, scrissi un articolo sui meccanismi con cui i veri "tenutari del lavoro" in Sicilia controllano voti e vite, spesso ricambiando con lavori part-time di pochi mesi. Quando c'è picca travagghiu, la dignità si svende. Nell'articolo non facevo nomi, perchè come al solito, anche quando sai, "non hai le prove".
Chissà che adesso i nomi non comincino ad uscire fuori.

mercoledì 18 novembre 2009

Posizioni Colate (Canzone delle occasioni perdute)


C'è stato un tempo in cui
stavamo per
Un tempo in cui per poco
non siamo stati
sul punto di

Ci siamo arresi per
perchè c'è stato quasi
e avremmo fatto il
C'è stato un tempo in cui
Saresti stata tu
ed io
sarei bastato a

se solo noi
se solo il tempo
invece no.

martedì 10 novembre 2009

Vita quotidiana a L’Avana (ovvero La culpa de la victima)



Vale la pena di ricordare che Cuba è una dittatura. Magari con qualche distinguo, dovuto alla portata politica e materiale della rivoluzione del ’59, ma pur sempre una dittatura.
Così, capita di leggere sul giornale che Yoana Sanchez, blogger considerata dissidente perché vuole raccontare la quotidianità del regime castrista, venga intimidita fino al tentativo di sequestro ad opera della polizia politica. I contorni della vicenda e soprattutto i suoi attori non sono chiari – e non potrebbe essere diversamente – però essa merita attenzione perché non si tratta di persone che scrivono un blog per narcisismo o noia o spirito guascone (categorie nella quali il blog che state leggendo rientra pienamente ) ma di una donna che si ribella all’ottusità del proprio governo, alle condizioni di servitù in cui versa il popolo cubano.
A nulla vale invocare la cattiva stampa contro Cuba o il bloqueo statunitense o – simmetricamente - i successi nella scolarizzazione o in campo sanitario della rivoluzione castrista. Rimane il fatto che a Cuba non c’è libertà sostanziale, non c’è rispetto per le minoranze politiche, nelle questioni religiose, di genere, di pensiero. Paradossalmente, il governo cubano sembra voler rappresentare il proprio paese come uno splendido e alfabetizzato bordello a cielo aperto.
http://www.desdecuba.com/generaciony/

lunedì 9 novembre 2009

...e Gesù era pregiudicato!


Quel gran genio della politica e della diplomazia che risponde al nome di Daniela Santanché è andato in televisione a gridare al mondo che Maometto era un pedofilo - oltre che bigamo - perché tra le sue mogli c'era una minorenne. "Maometto era un pedofilo!", strillava la signora mentre un programmista di Canale 5 tratteneva un imam furioso pronto a menarla.
Ora, a parte che se fossi un tipo molto religioso, a sentire bestemmiare il mio dio in maniera così plateale, mi verrebbe voglia di prendere le pagine gialle e cercare il numero di Al quaeda per propormi come stagista volontario e gratuito...
A parte questo dettaglio. A parte anche che cose del genere, in momenti come questi, rischiano - se prese sul serio - di far tornare indietro di anni il processo di diplomazia secolare tra le due maggiori religioni monoteiste del pianeta. A parte quest'altro dettagliuccio.
C'è da rimanere increduli di fronte all'ignoranza colossale che fa basamento ideologico di una tizia che va in giro a giudicare fatti di migliaia di anni fa con la lente dell'oggi.

Così, giusto per la precisione, chiariamo alcune cosette. Se dovessimo applicare il metro Santanchè anche a un'altra religione che noi italiano conosciamo bene, potremmo dire:

1) Giuseppe di Nazareth, era un pedofilo. Dato che Maria aveva appena passato la pubertà quando fu presa in sposa. Dunque il turpe falegname la portò all'altare a un'età di circa 12-13 anni.

2) In un ipotetico divorzio, Maria ne sarebbe uscita con le ossa rotte, considerando che non solo era rimasta incinta da un altro (e quindi tecnicamente è adulterio), ma professando la sua verginità di fronte al giudice, avrebbe dovuto rispondere di falsa testimonianza.

3) Veniamo al figlio... Gesù, di Nazareth... oggi una come la Santanchè direbbe: Te lo raccomando quello lì!
Superata l'infanzia di lui si perdono le tracce storiche fino ai trent'anni. Che ha fatto nel frattempo? Non lo sappiamo, ma Repubblica sta preparando le dieci domande da girargli.

4) Gesù entra nel tempio e rovescia i tavoli. Non sappiamo se in occasione dell'episodio i guardiani del tempio lo abbiamo pestato per bene. Di sicuro a processo finito, lui avrebbe preso 15 anni per devastazione e sommossa, e i guardiani un tenero rimbrotto. Noglobal di un nazareno!

5) Capitolo miracoli. Gesù avrebbe la casa piena di tapiri d'oro. Valerio Staffelli di Striscia la notizia lo inseguirebbe sotto casa e gli direbbe: "Ma sior Cristo, ma cosa mi combina? Prendere in giro i ciechi e gli storpi con quei trucchi da ciarlatano? E la moltiplicazione dei pesci... la fanno pure i maghi di periferia..."

6) A un certo punto, Gesù difende una prostituta che sta per essere lapidata. Perché lo fa? Ha forse degli interessi nascosti? Processo per direttissima: favoreggiamento della prostituzione.

7) 13 giovani uomini che vanno sempre in giro insieme. Dormono insieme, mangiano insieme...
Ok, l'omosessualità non è un reato, per carità, ma che almeno abbiamo un po' di decenza e discrezione.

8)Giuda va dalle guardie e rivela il nascondiglio del latitante Gesù. Casualmente, dopo la confessione, viene trovato impiccato a un albero. Ma è un caso, certo... pure Roberto Calvi si era impiccato da solo a un ponte di Londra...

9) Gesù viene condannato a morte. Dopo tre giorni la sua tomba viene trovata vuota. Occultamento di cadavere. Ragazzi... per 'ste cose c'è la reclusione fino a 3 anni.


Riassumendo... qui siamo messi peggio che l'Islam e Maometto.... s'impone la solita soluzione all'italiana:
facciamo che chiudiamo tutti un occhio, e nessuno ci rimette!

venerdì 6 novembre 2009

La legge del potere

La legge del potere
Signori state tranquilli siamo ormai una democrazia civile, dove tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Però qualche episodio può essere sconcertante, come quello di quel povero Stefano Cucchi arrestato in un paese di grandi ladri e assassini in libertà, per pochi grammi di erba. Non si hanno più notizie del ragazzo per otto giorni, poi ai genitori una semplice telefonata: «Vostro figlio è morto, se volete è all’ospedale». Vanno all’obitorio. Uno spettacolo terrificante: il corpo del figlio è massacrato e quasi irriconoscibile. I poveretti chiedono all’autorità competente: «Ci dite almeno cosa è successo e perché?». La risposta è: «Nulla, nulla, abbiate sempre fiducia nelle istituzioni, nulla d’illegale». Ma allora tutto legale, anche Pinelli che «cadde» dalla finestra e gli studenti della scuola Diaz che «aggrediscono la polizia»?

(da "La voce della Lega di Rag. Fantozzi ", l'Unità, 01 novembre 2009)
http://www.unita.it/rubriche/fantozzi/90592/3