mercoledì 29 luglio 2009

Quanto manca alle ferie in Abruzzo?

Mi è stata girata da un'amica una lettera da una ex studentessa fuori sede dell'Aquila.
La posto qui:

"Le ho contate, dovrebbero essere una ventina circa.

Almeno una ventina di persone, conoscenti e amici che sanno quello che è accaduto alle 3:32 del 6 aprile, ma che nell'ultima settimana mi hanno chiesto se fossi tornato all'Aquila per preparare gli esami.

Forse mi devo scusare con loro, perchè la mia risposta ha sistematicamente destato un pò di imbarazzo:
"L'Aquila non esiste più"
"Ah già, scusami"

Ah già.

Ma è giustificabile.
Ormai le reti nazionali non parlano più del terremoto dell'Aquila,
troppo prese a parlare prima della crisi coniugale del premier,
poi della crisi economica ormai superata brillantemente dalla nostra nazione,
poi della pseudo-crisi dell'amministrazione siciliana,
poi delle quotidiane crisi di nervi di questo o quel politicante.

Queste sì che sono notizie.

E quelle rare volte che si parla ancora del terremoto dell'Aquila i toni sono esaltanti,
c'è chi lo definisce "il successo del governo",
chi parla del "miracolo del premier".
Si parla di ricostruzioni avvenute,
di problemi risolti.

NON È VERO.

Le notizie riportate sono solo specchietti per le allodole,
azioni di facciata per mostrare un fantomatico intervento-lampo del governo.

La verità è tutt'altra.
La gente ormai da quasi due mesi vive in tenda, e lo fa sia negli afosissimi pomeriggi dei giorni scorsi, sia nelle notti di vento e pioggia, come questa.
E quelli che sono negli alberghi sulla costa si godono ancora per poco il sogno di una lunga e gratuita vacanza al mare, ormai in attesa (a giorni) di essere messi alle porte in vista dell'inizio imminente della stagione balneare.

Di costruzioni per ora nemmeno l'ombra, perchè fino al G8 dell'Aquila si deve lavorare per accogliere i rappresentanti delle più grandi nazioni del mondo.

A mandare avanti la baracca ci sono i volontari della Protezione Civile, i volontari dei Vigili del Fuoco, i volontari delle varie Associazioni di Pubblica Assistenza, che si spaccano la schiena per mantere vivibile la condizione ma sempre più si lamentano della scarsa presenza dello Stato, della scarsità di fondi (3.1 miliardi in 24 anni sono BRICIOLE), dei ritardi nei lavori (ad ora, nessuna delle promesse fatte nelle subito successive al terremoto è stata mantenuta).
E se si lamentano di ciò i volontari che dopo una settimana tornano nelle loro tiepide case, come direbbe Primo Levi, pensate come possono stare le persone che una casa dove tornare non ce l'hanno affatto, che non sanno più cos'è la privacy, che sognano una doccia dignitosa.

Non mi sembra il quadro di un successo, questo.
Non mi sembra una situazione risolta.

Lo scopo di questa mail è solo ricordare a tutti che non sentire più notizie in tv non vuol dire che ora tutto sia tornato alla normalità.

RICORDATELO: L'EMERGENZA NON È FINITA.

Invia questo messaggio almeno a 10 persone, te ne prego.
Se non lo farai non ti accadrà nulla di male,
se lo farai non avrai soldi o amori stucchevoli.

...ma solo, nel frastuono del niente quotidiano occorrono tante piccole grida per ricordare cos'è
un briciolo di dignitosa umanità.

Grazie di cuore

Un ex-residente all'Aquila"

lunedì 20 luglio 2009

Genova + Otto


Oggi è l'anniversario della morte di Carlo Giuliani, il 20 luglio del 2001.
Non avevo mai scritto nulla su quei giorni terribili di Genova. Non che avessi rimosso, ma hanno rappresentato uno squarcio così profondo sulla mia vita che non me l'ero mai sentita di sedermi e scriverci sopra qualcosa.
Per me Genova 2001 rappresenta la presa di coscienza, il passaggio all'assunzione della responsabilità. In quegli stessi giorni, i miei più cari amici andavano a Lampedusa per una megavacanza di mare e scorpacciate di pasta con i ricci. Nelle loro foto spensierate c'è un solo spazio vuoto. Il mio. Dovevo andare al G8. Ci ho messo mesi di training per convincere mia madre al telefono che non sarei andato a morire. Poi in effetti, dentro qualcosa di simile alla guerra ci sono finito. Colonne di fumo denso e nero, elicotteri assordanti, e poi la paura.
Genova è stato il luogo dove ho conosciuto il panico puro.
La prima volta la mattina del 20 luglio. Non riuscivo quasi a respirare. Stavo per restare a piazza Manin, il luogo in teoria più pacifico, dove poi la polizia ha massacrato i manifestanti, ma poi fortunatamente ho deciso di seguire i miei amici a Piazzale Corvetto, ed è andata meglio.
Poi la notizia dell'uccisione di Carlo.
Attraversare la città in guerra con i gruppi di Black Block che ci sfilavano veloci di lato. Le macchine capovolte e carbonizzate. Non credere ai proprio occhi.
Poi finalmente a piazzale Kennedy. Rinchiusi, con la polizia fuori ad attendere le prede. Una banca in fiamma con il fumo nero che saliva appiccicato alla parete del palazzo.
Chiusi dentro lo spiazzale, megafoni, tentativi di organizzare una reazione. Fari della polizia dall'alto. E l'incredulità negli occhi di tutti. Carlo Giuliani è morto.
Il giorno dopo mi sono svegliato sull'erba umida di un campo di calcio. Di nuovo panico, nausea, voglia di vomitare. Voglia di scappare. Impossibile. Sapevo che non avrei mai potuto. Me lo impediva una voce che veniva da dentro. Devi restare. Ero dentro una gabbia, e le sbarre erano la mia coscienza.
Poi la marcia dei 300mila. Agnelli terrorizzati che trovano coraggio nello stringersi ed essere in tanti. E ancora corse, occhi terrorizzati, lanci di sassi, lacrimogeni acri nella gola.
Poi su un Pullman per la fuga. Una signora di sessant'anni salta su con la testa rotta e incerottata. Arrivo a casa a Siena alle 2 di notte, accendo la tv e c'è rainews24 in diretta dal massacro della scuola Diaz.
E poi, ragazzi che raccontavano le torture, nei giorni a venire. l'angoscia nei mesi successivi ogni volta che vedevo una pattuglia di polizia o sentivo un elicottero.
Dobbiamo stare uniti, se rimaniamo a casa adesso è finita, hanno vinto loro. Non siamo rimasti a casa. Abbiamo continuato almeno fino al Social Forum di Firenze nel 2002. Un milione di persone che danzano per esorcizzare la morte nel cuore.
Ci riusciamo. Ma dura poco. Ognuno sceglie poi una strada diversa. Qualcuno, tanti, tornano a casa. Tutti alla lunga, tornano a casa.
Genova è passata. Ma come potevamo noi restare gli stessi? Come potevamo con Carlo disteso nel sangue di piazza Alimonda?

martedì 14 luglio 2009

Contro il decreto Alfano

Da futuroprossimo.blogosfere.it:


Il futuro della Rete italiana è in pericolo: varie iniziative legislative hanno negli ultimi anni cercato di mettere il bavaglio a internet.

Ultime tra queste è il cosiddetto “Decreto Alfano” che prevede l’obbligo di rettifica per il blog entro 48 ore dalla richiesta della magistratura equiparando cosi, blog e siti personali, alle testate giornalistiche regolarmente registrate.

Le sanzioni penali e gli obblighi che imporrebbe il decreto sono inaccettabili per chiunque ha a cuore la libertà d’informazione e di espressione su internet.

Dal testo del DDL:

"

1. All’articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) dopo il terzo comma è inserito il seguente: “Per le trasmissioni radiofoniche o televisive, le dichiarazioni o le rettifiche sono effettuate ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”

"

Se i blogger fossero costretti a rettificare entro le 48 ore, come previsto dalla nuova legge, molti di loro, non disponendo di adeguata copertura, si troverebbero nella condizione di smettere di scrivere.

E’ per questo che anche Futuroprossimo ha deciso di aderire al primo sciopero dei blogger al mondo promosso da Diritto alla Rete contro l’emendamento previsto dalla legge Alfano.

Il nostro modo di protestare sarà quello di portare all’attenzione di voi Lettori questo attacco alla libertà e alla pluralità d’informazione. Inoltre invitiamo a firmare la Lettera di protesta “no rettifica” al Senato: http://www.firmiamo.it/norettifica

Domani un post sempre in evidenza ricorderà a tutti i motivi dello sciopero, ma la programmazione consueta di Futuroprossimo proseguirà, perchè non è giusto che una protesta danneggi i lettori, da sempre il vero motore dei blog e della rete.

Tacere domani significherebbe consegnare la gestione di questo sciopero proprio ai media tradizionali, che tanto stanno latitando nella copertura informativa di molti degli eventi fondamentali del nostro paese e del Mondo.

Per chi volesse partecipare anche 'de visu' alla manifestazione, 14 Luglio 2009 in Piazza Navona, ore 19:00 . Portate un bavaglio di stoffa (mi raccomando, coprite solo la bocca e non venite certo a volto coperto: ci vuole poco a trasformarvi tutti in terroristi, basta un titolone a 4 colonne di qualche giornale 'in buona fede').

sabato 11 luglio 2009

CastAway


Visto che Brad, ancora stordito dalle atmosfere tropicali, si rifiuta di scrivere il benedetto post post sul Venezuela (chissà quante cose che avrà da nascondere), mando avanti io la baracca, continuando a menarmela con sta storia di Michale W Colletti (ormai ne sono nauseato, ma siamo alle ultime cartucce).
Alla fine, mercoledì 8 abbiamo fatto il fatidico casting al Beba do Samba. C'era tanta bella gente, tra cui qualche amico del Blog. A un'ora indecente si è presentato Brad di giaccravatta vestito, dopo un lungo aperitivo con le colleghe (a proposito, chissà quando si deciderà a presentarle al dolce Cipputi, per ricambiare le vagonate di pilu che gli ha presentato negli ultimi anni).
Brad è stato naturalmente fotografato, con la sua faccia da Happy days.

Insomma, serata godibile, a partire da due giovanotti che si sono presentati ben vestiti convinti che di nu casting vero aggressivo si trattasse. Il vecchio Cip ha dovuto faticare non poco per dirgli che di burla si trattava, senza rischiare il linciaggio, e convincendoli a farsi immortalare comunque.

Sotto, vi linko l'articolo uscito sul sito del settimanale Il Salvagente, in cui Cipputi, adottando lo pseudonimo di bandiera Bradipo Nevrotico, dispensa opinioni più o meno lucidi sull'operazione W Colletti. Attenzione, perché trattasi della prima intervista rilasciata dall'entità Bradipo Nevrotico a terzi.

Signori, praticamente esistiamo e tra un po' saremo in 3d. Come "S.Valentino di sangue".




"Un Book per Papi". Al via un casting decisamente irridente - Il Salvagente


Ndr - Nelle foto in ordine di apparizione Brad e Cipputi

lunedì 6 luglio 2009

Post post

L'uccellino mi ha detto che Brad è tornato dal Venezuela.
In ordine sparso vogliamo sapere:
Quanto ti è piaciuta Caracas?
Aneddotti di vario genere e razza?
Sei andato a controllare nei peggiori bar della città qual è effettivamente la marca di rum servita?
Quante rapine hai subito/sventato?
Quante trombate hai fatto/sventato?
Hai seguito la nuova moda venezuelana indicata nella foto?

Insomma, il blog esige il post post viaggio.

domenica 5 luglio 2009

Michale W Colletti cerca Bradipi Nevr(er)otici

Ebbene cari lettori del blog, il vecchio Cipputi ne ha combinata una bella. Insieme a un gruppo di satiri della peggio risma, ha organizzato un bella bufala mediatica ben tarata sull'italia dei magnaccia di stato.

Un finto casting per veline nei ministeri che ha fatto breccia in centinaia di giovani aspiranti e che ha conquistato i media nazionali. La Homepage di Repubblica.it per due giorni (dove viene citato anche "Bradipo nevrotico", come pseudonimo scelto da Cipputi per l'operazione) e poi Articoli su ePolis, Leggo, Libero (Cronaca romana), e tre righe sul manifesto. In più qualche radio e a detta di un'amica un tg.
Per pigrizia vi copio l'articolo di Repubblica, invece di raccontarvi tutto di prima mano (magari poi ci ritorno). E soprattutto vi invito a venire alla serata casting mercoledì 8 luglio dalle ore 20 al Beba do Samba (via dei messapi, Roma). Sarà un casting-festa in puro stile goliardico e battagliero. Non mancate. Brad e Cipputi ci saranno, of course.

----------

Un'agenzia romana inventa una ricerca di volti nuovi. Un manifesto improbabile
e un invito ammiccante: "Non serve diploma". Centinaia di ragazze aderiscono

"Una scorciatoia per il successo"
E molte abboccano al falso casting

L'ideatore: "Abbiamo pensato alla 'mentalità Noemi'. Non credevamo che tante
ci sarebbero cadute. Ora diventerà un gioco... E i book li manderemo al premier"
di RANIERI SALVADORINI


"Una scorciatoia per il successo" E molte abboccano al falso casting

Il manifesto apparso sui muri di Roma

ROMA - Michael W. Colletti offre una "scorciatoia" alle "belle presenze" per "entrare nel mondo che conta", così dicono i volantini che tappezzano la capitale. E la bufala satirica che fa la parodia di Berlusconi fa presa davvero, al punto che "meglio dirlo, che è solo uno scherzo".

"Claim starbiz your chance". "Non serve un diploma o una lunga carriera politica, ma solo cortesia, una faccia pulita, una piacevole presenza e, perché no, un po' di spirito d'avventura". Sullo sfondo, una ragazza seminuda, focus sul lato B, dove è impresso lo slogan: "Yes we can". E l'invito a presentarsi per un "casting", perché "possiamo offrirti una corsia preferenziale per la tua carriera". L'Agenzia di Michael W. Colletti, ha un sito Internet e una pagina Facebook, con amicizie "curiose", come la rivista di satira Frigidaire, l'umorista Diego Bianchi, o La Nuova Ecologia.

E allora facciamo amicizia. Anche perché Michael W. Colletti in fondo sente di volersi "svelare". "Era talmente grottesco il manifesto che non pensavamo che qualcuno ci potesse credere davvero" - spiega "Kajano", fumettista, uno dei ragazzi del gruppo di "satiri" che ha messo in giro la bufala. E invece centinaia di ragazze, "incuriosite" dall'idea che è "questo il momento, tra elezioni, scandali e rimescolamenti, che si aprono spazi per i volti freschi dello spettacolo italiano" hanno "bussato" al profilo fantasma di Michael, chiedendo di fare amicizia.

Il casting ci sarà davvero, mercoledì 8 luglio (al Beba Do Samba, a San Lorenzo, ore 20), e "quando me le sono raffigurate lì, magari accompagnate dalle mamme, come mi è capitato spesso di vedere per annunci assurdi, mi ha fatto molta tristezza - dice Arnald, un altro del gruppo, di cui fanno parte anche "bradipo nevrotico" e "pseudonimo"". Ma anche nomi più "noti" della satira "impegnata", come Gianpiero Caldarella. "Il nostro obiettivo - prosegue Arnald - non è certo umiliare le persone, ma evidenziare che si è perso ogni rapporto con la realtà perché il lavoro non è più pensato come qualcosa che si costruisce giorno per giorno, tutti cercano una scorciatoia".

"Qualcuno deciderà per me". Racconta Kanjano che "Noemi è stata la vera ispiratrice, è emblematica: una ragazza carina, un po' frivola e probabilmente ignorante, che crede che politica e spettacolo siano interscambiabili". Ma quello che ha colpito gli umoristi non è solo la confusione tra i due mondi, ma anche la "delega", il fatto che "fa lo stesso, perché tanto a decidere sarà Papi". Così come quelle mamme che Arnald si sarebbe imbarazzato a vedere mentre accompagnavano le figlie a farsi fotografare da Michael, "una sorta di Fabrizio Corona senza tatuaggi, un "ammanicato" sulla scia di Tarantini, uno che ha fatto una carriera veloce, il cui slogan è: "Il mio obiettivo è il tuo successo"".

Il calendario di Michael.
"Lo vedrete domenica per le strade di Roma , dice Arnald, nei luoghi simbolo della città, a fare foto a una bella modella, in costume, sfruttando la strada come set e a fare pubblicità al suo studio di Casting". Il tutto, ovviamente, sarà messo in circolazione su YouTube, ma per il momento clou si deve aspettare mercoledì, quando ci sarà il Casting. "Speriamo che le persone che verranno abbiano voglia di giocare - dice Kanjano, che però non vuol anticipare troppo - useremo gli spazi del locale, dal bancone al bagno, ma saranno soprattutto i personaggi e l'abbigliamento a parlare, attraverso lo scatto ciascuno potrà raccontare la sua storia". Spiegano i ragazzi che il book verrà poi stampato e mandato alle sedi del Governo, "a cominciare - se ci fosse il bisogno di dirlo - dal Presidente del Consiglio, ma anche alle redazioni giornalistiche che hanno omesso questa vicenda degradante o alle trasmissioni che incoraggiano le varie veline o meteorine".

Chi lo dirà a April Reyes? Una delle tante ragazze che hanno contattato Michael mostra una lattina di birra tra i seni. Ce ne sono di più sobrie, certo, ma alcune "sono talmente grottesche - va avanti Kanjano - che non puoi che leggerle come finestre su altri mondi, cose di cui nemmeno immagineresti l'esistenza". Forse, le conosceremo mercoledì. "Se verranno sul serio, non ci sono dubbi, una foto ben fatta se la sono meritata".