giovedì 10 luglio 2008

Irrefrenabile necessità

Gli amici servono anche a questo. Non solo conforto nei momenti di bisogno, ma bastonata ben assestata quando serve, a fin di bene ovviamente.
Sabato, cena pre-serata romana. Il maresciallo, commentando il nuovo programma di Alda D’Eusanio, dice “È vero, che fine a fatto Marcella Bobbit”. Io prontamente lo correggo: “Lorena. Lorena Bobbit”. Vedo Lucyinthesky che ride e scuote la testa e sostiene che la mia è una malattia. Mi fermo, ci penso un secondo e mi rendo conto che è vero. Sento un’irrefrenabile necessità di correggere le persone quando dicono qualcosa che mi suona storto. Oppure anticipo le persone mentre parlano, consigliando loro le parole da dire.

Sono un insopprimibile scassaminchia. Tra l’altro anche le nuove tecnologie mi hanno aiutato a prendere coscienza del mio problema. Domenica pomeriggio, chiamata skypiana con Pablo da Granada. Dopo aver parlato di piscine, cravatte, vacanze e dell’ultimo congresso del PSOE, gli chiedo se si fosse mai reso conto di questa mia malattia. La sua risata ironica è stata più chiara di qualunque parola. Lui, peraltro, rappresenta una prova dura, con la sua parlata italo-ispanico-salentina.

Ora ManuCheGue (che è il soprannome in borghese del maresciallo) mi aiuta facendomi dei trabocchetti. Ogni tanto sbaglia appositamente qualche parola e aspetta la mia reazione. Non sempre ce la faccio. Il cammino è ancora lungo ma ce la farò a diventare un po’ meno scassaminchia. Magari per reazione divento un serial killer…

2 commenti:

Cipputi ha detto...

Brad,

ma dvvero non ti eri mai acorto che hai l'indole del maesrto con la penna rossa e la penna bu?

E ora resitsi se ci riesci....

eh eh eh

Il tuo Gibbuti

bradiponevrotico ha detto...

lo sapevo, certo

ma non avevo mai riflettuto sulla sua compulsività

cmq, chiedo scusa in anticipo a tutti

(il che mi mette al riparo dalle mie azioni future...)