mercoledì 22 aprile 2009

Specchio Riflesso!



 Dopo le due settimane di avvolgimento mediatico nell'inquietante atmosfera
del terremoto in Abruzzo, possiamo affermare che il governo ha approfittato
della catastrofe per ripescare abilmente un giochino della nostra infanzia.
Si tratta dello "Specchio riflesso!" gridato a chiunque provava ad insultarci
o deriderci, o attaccarci in qualsiasi maniera. "Specchio riflesso!" gridavi,
e le sue accuse rimbalzavano indietro colpendolo al volto e lasciandolo
annichilito.
Dunque, per due settimane, ad ogni accusa dell'opposizione o dei pochi giornalisti
più o meno liberi, sul caso Abruzzo e su qualsiasi altra cosa
(disoccupazione, conflitto d'interessi, immigrati, beautycase e merendine),
l'esponente di maggioranza di turno rispondeva: "Non è il momento di fare polemiche,
c'è il terremoto in Abruzzo", e la discussione si fermava. Non ha la stessa potenza
visionaria di Specchio riflesso, ma poco ci manca. Dunque, visto che il metodo
è stato sdoganato da Berlusconi e i suoi, che godono di gradimento del popolo
italiano degno di una nazionale durante i mondiali, ci permettiamo di darvi qualche
consiglio per usarlo nella vita quotidiana:

- A lavoro il capo s'incazza perché non avete ancora consegnato il progetto che
vi aveva assegnato. Guardatelo indignato e rispondete: "Ma si vergogni...
con tutte le vittime che ci sono in Abruzzo dopo il terremoto, lei da importanza
a queste cose..."

- Il vigile vi becca in seconda fila davanti al bar e si avvicina per farvi la multa.
Correte nervoso verso di lui e gridate: "Ma scusi... ho sentito una scossa
fortissima a casa mia e sono sceso al bar a comprare una ricarica telefonica
per chiamare mia madre 97enne che vive in una casetta di marzapane a Onna,
provincia dell'Aquila!"

- La vostra ragazza vi scopre a letto con la sua migliore amica. Piagnucolate:
"Sai amore, ero troppo scioccato dalle immagini del sisma in tv...
avevo bisogno di conforto... tu eri a lavoro e ho chiamato lei".

Buona fortuna!

giovedì 16 aprile 2009

Pillole Pasquali


Saranno anche brevi ma le festività pasquali regalano sempre degli snapshot interessanti, degli squarci su realtà che I bradipo-trapiantati come me di solito non considerano.

La logica della piazza
Io mi sono sempre definito un ragazzo di paese o, in alternativa, un ragazzo di campagna.
La vita metropolitana mi ha corrotto, ha spostato alcuni dei miei gusti o delle mie abitudini ma ci sono cose che sopravvivono. Per esempio, la logica molto meridiana della piazza come luogo di incontro, confronto, discussione, semplice chiacchiera o pettegolezzo.
Mi sono ritrovato due sere intere ad affrontare un programma fatto di incontri in piazza boulogne con bradipe e bradipi diversi altri abitanti del villaggio, con annessa discussione sul da farsi. Ovviamente, questo lasso di tempo è da immaginare costellato di saluti e abbracci e aggiornamenti file di dati. Successivamente, stazionamento prolungato nei pressi di noti locali della città, dove la logica è la stessa, cambia solo la scala: si cerca l’incontro con persone di un cerchio più ampio, sorseggiando un negroni (su questo parlo solo per me, purtroppo a questo mondo c’è anche gente che beve ancora il cuba libre o - peggio! – la redbull con vodka pescosa).
Tutto e sempre all’aperto, in strada, incuranti (più o meno) delle condizioni atmosferiche.

Stadio
Mi piace andare allo stadio ma non posso fare a meno di notare come sia un luogo di violenza. Non fisica di solito, bensì verbale. Come fare altrimenti a spiegare il comportamento del vicino del mio amico Paolo che, appena seduto sulla poltroncina si è scusato in anticipo per il fervore del suo tifo? Infatti, a metà del primo tempo si è catapultato giù dagli spalti, fermato solo dalla ringhiera, per urlare a Cassano: “Ricottaro, vai ad aprire le cozze!”. Sono rimasto offeso nella mia mitilofilìa.
Va bene mi direte, si sapeva che il talentuoso scugnizzo barese sarebbe stato preso di mira. E con lui la sua povera madre. Ma Mazzarri (allenatore della Samp)? Un signore anziano, due file sopra la mia testa, ha rischiato un’embolia per 90’, duranti i quali lo ha insultato, neanche avesse sedotto e abbandonato la figlia o gli avesse ammazzato il cane con la polpetta avvelenata. Avrei voluto chiedergli il perché ma la partita è andata troppo male, rischiavo di subire lo stesso trattamento di Mazzarri…

Pasquetta
Bagnata e fortunata.
Bagnata perché pioveva a dirotto; fortunata perché ho vinto il torneo di mini calcio a tre organizzato nel giardino, nei momenti di pioggia meno intensa. A perdere, come non succedeva da anni, sono state le piante e gli arbusti del giardino, devastati dalla furia omicida del pallone e dalle nostre zampe.

Messa pasquale
C’è chi mi considera un miscredente. Nonostante ciò, ero a messa la domenica di pasqua: barba fatta e camicia di percalla per osservare i cambiamenti del mio borgo, o almeno di una sua significativa parte. Le feste comandate sono fondamentali momenti di raccolta informazioni. Si capiscono molte e cose e si guardano le figliole, come in “Non ci resta che piangere” di Benigni e Troisi.
La novità di questo spicchio d’anno è che le belle figliole non vanno più a messa, a parte rare eccezioni. Per questo ho deciso di esplorare nuovi campi e d’ora in poi parteciperò alle messe in ospedale, dove –si sa - c’è sempre una bella gioventù.
P.S. la foto non c'entra nulla ma mi fa ridere

mercoledì 8 aprile 2009

Vizi privati e pubbliche virtù del paese dei furbi


from Pablo to Bradipo (08/04/'09, ore 1.47 am)

"Spiacenti, la visione di questo filmato è consentita solo agli utenti del territorio italiano"

Con questa frase mi risponde la pagina web della RAI quando cerco di cliccare su TV in Diretta. OK.

Senza nascondere l'irritazione alla tastiera, clicco su una trasmissione sconosciuta, detta ‘1 su mille’ che parla della vita di Churchill, descrivendolo come un uomo modesto nei banchi di scuola e che doveva il suo successo politico ad una capacità di saltare sempre sul carro dei vincitori. A questo si aggiungeva che l'uomo fosse dispotico e testardo.
Adesso, non so se queste cose su Churchil siano vere perchè non conosco il personaggio, però a questa descrizione il mio cervello ha risposto con una sola immagine, non voglio neanche ripeterlo. Il filmato poi prosegue mettendo in luce che durante il suo mandato l'Inghilterra ottenne la vittoria sui nazisti ed in seguito Churchil, vince il premio Nobel per la letteratura e tante altre cose. Mi sono subito ricreduto. Però ho pensato: la tragedia dell'Abruzzo, facendo una sintesi politica, può essere il punto di svolta per l'Italia, una vera seconda Repubblica mai nata.

Nel bene e nel male, oggi Berlusconi è davanti ad un problema nuovo, colpa della "natura malevola" e non della sinistra. Gli italiani lo stanno guardando e questa volta non potrà mentire ai cittadini. Spero vivamente per tutte le vittime, che Berlusconi prenda a cuore questa faccenda, come fa di solito per i suoi affari. A quel punto forse gli si potrebbe perdonare tutto. Chiaramente non parlo solo di ricostruzione, ma anche di un cambio nella forma di gestire alcuni temi delicati e d'interesse nazionale come ambiente e territorio.
Lo so, sto sognando. Quindi passo alla seconda ipotesi: un totale fallimento che risveglierà il popolo tutto dal letargo e metta fine per sempre all'era Berlusconi.
Io cerco di consolarmi così davanti a questo massacro, anche se un pizzico di rabbia c'è sempre. E pensare che le tecnologie esistono e che si studiano nelle Università, ma la mancanza di soldi frena sempre tutto. Non si riesce a trovare i soldi, tra tutti quelli che si sprecano e si rubano, neanche per delle questioni serie come la messa a norma di edifici strategici quali ospedali e prefetture.
L'irresponsabilità davanti a questi fatti drammatici, come pure lo furono quelli di Napoli, mi sconcerta e mi preoccupa. Stiamo affondando moralmente.

Ok ti lascio Bradipo, mi sono sfogato.
...
from Bradipo to Pablo (08/04/'09, ore 9.34 am)

Caro Pablo,

non immagini quanto sia d'accordo con te.
L'unica cosa che aggiungerei è che non hai preso in considerazione un terzo scenario possibile, oltre al successo e al fallimento: la via di mezzo in cui alcune cose vanno bene (tipo soccorsi, costruzione tendopoli e preparazione pasti caldi, prontamente ripresi dalle tv) e molte altre questioni di sostanza vanno invece a farsi sfottere (tipo regolamentazioni/controlli sulle condizioni delle abitazioni, ecc.).

La solita questione dei "vizi privati e delle pubbliche virtù", che ci attanaglia sempre in una morsa di ipocrisia e mancanza di senso civico.

Ieri sera, intervistato durante la trasmissione di Vespa, l'assessore all'Urbanistica del comune de L'Aquila alla giornalista che chiedeva se la sicurezza degli edifici pubblici fosse stata periodicamente controllata ha risposto: "Ovviamente NO, come in tutta Italia. Però voglio sottolineare la grande reazione degli aquilani". MA VAFFANCULO! La tua città ti chiede di occuparti dell'urbanistica pubblica e privata e tu non fai i controlli!? Incredibile.

In questi giorni si assiste ad un refrain sulle televisioni, in cui si esalta la rapidità dei soccorsi e il grande cuore degli italiani. Il primo è merito (ovviamente) del governo e del suo presidente; il secondo è considerato un tratto tipico degli italiani. Se continuiamo a ragionare con questi luoghi comuni (soprattutto il secondo) e non ci rendiamo conto di essere un popolo per molti aspetti incivile ed incapace di rispettare le regole, continueremo a farci del male.
Il buoncuore dei soccorritori non serve a un cazzo se loro connazionali (molto più numerosi) contribuiscono a peggiorare queste situazioni di pericolo, con abusi edilizi, palazzi progettati male e realizzati peggio.

Mi sono sfogato anch'io.

Un abbraccio,

Bradipo