martedì 12 gennaio 2010

Celebrità di Serie D (campionato nazionale dilettanti)


Si sa, il lunedì ha un brutto carattere. Vale la pena assecondarlo piuttosto che insultarlo inutilmente e può anche regalare qualche piacevole sorpresa.

L’avvenimento più importante del lunedì calcistico a casa mia è stato il servizio televisivo sulla partita Cinthya – Gaeta, valevole per il girone G del campionato nazionale dilettanti (Serie D). Il Gaeta consolida il secondo posto in classifica (34 punti conquistati) andando a vincere per 3 – 1 sul campo del Cynthia Genzano, altra squadra laziale. La trasmissione di ReteOro è preparata esattamente come le colleghe delle reti nazionali: il presentatore, la valletta, i giornalisti esperti, i calciatori esperti, gli allenatori esperti, quello che dice stupidaggini. Solo si avverte che si tratta di una versione minore dalla scenografia anni ’80, dal fatto che la valletta è bruttarella, il presentatore ha il riporto, il giornalista esperto ha un collo della camicia altissimo e il nodo della cravatta minuscolo e tutti gli altri ospiti hanno seri problemi con l’italiano (più della media dei calciatori di serie A). Ma sono rimasto a guardarli per almeno un’ora, con sincero trasporto e coinvolgimento (ho anche inviato un sms ad un amico per suggerirgli di guardare il servizio sul Gaeta...).

Cambio canale e su SuperNova trovo un altro classico delle TV locali: il simpaticone che va per locali (soprattutto seguendo il trinomio cibo-alcol-fygha) con la telecamera e interviste tardo-situazioniste. Il più famoso di Roma è quello che si congeda dicendo “bella frate’, a frappè” mentre guarda nella scollatura di una virtuosa della lapdance. Ieri sera invece ce n’era uno di seconda fila, conduttore di una trasmissione che già dal titolo – Blablablà – prometteva bene, che aveva imbastito l’intero suo canovaccio su una festa di compleanno di tale Marino (il cognome non importa), direttore di un giornale localissimo, in un locale di Roma famoso negli anni ’60 e ’70. E si capiva anche il motivo di tale scelta, visto che tutti gli intervistati avevano ormai superato il ragguardevole traguardo dei tre lifting e delle mille lampade. Tutti si professavano amici del tale e approfittavano per reclamizzare la propria attività (organizzatore di feste, maitresse in un bagno turco, notaio dei pacchi su Rai1, cinquantenne appena divorziata in cerca di divertimento).

Non sembri snobismo il mio, mi sono realmente divertito a vedere questa umanità e ho capito che siamo tutti vittime (e insieme carnefici) di una narrazione collettiva in cui un modello di affermazione sociale viene replicato a tutti i livelli. Che senso avrebbero altrimenti le trasmissioni sportive e gossip di quartiere se non nell’ottica del disperato tentativo di uscire dall’anonimato, di costruirsi un’immagine sociale vincente.

Siamo tutti coinvolti in questo, anche tra i frequentatori di questo blog. Tanto che domenica all’aeroporto di Fiumicino il maestro Cipputi (cintura arancione di Tae-Kwun-Fru) è stato accolto a sua insaputa da un’orda di fan armati di cartelli e spumante neanche si trattasse di un calciatore o di una velina.
Che tempi, signora mia, che tempi!

5 commenti:

Cipputi ha detto...

é lapalissiano che la parola chiave di questo post è... FESTA!

1) il quadro delle tv locali e dell'umanità varia che le popola descritte da brad corrisponde all'Italia che cola a picco, narrata molto bene da Ammanniti nel libro Che la festa cominci. Leggetelo!

2) WoW ragazzi, l'altra sera all'aeroporto ho toccato l'apice della mia carriera, qualsiasi carriera sia: 10 persone ad aspettarmi all'aeroporto con tanto di cartellone e trombette da carnevale. E io, sebben non lo meriti, me la sono goduta tutta, perché per uno come me, abituato a fare il cazzone alle feste degli altri...essere per una volta al centro del festeggiamento è stato ZUPAR, WONDEBA!!! (come direbbero a Monaco di Baviera)

Anonimo ha detto...

tralasciando il fatto che a farti resistere piu di un ora davanti alle tv locali sia stato l'annebbiamento di certi fumi malsani, quello che mi ha colpito di piu del tuo post, ed in questo so di avere l'appoggio del maresciallo, é stata quell'osservazione sul nodo della cravatta, segno ormai della tua completa trasformazione in "cravattaro"

bradiponevrotico ha detto...

hai ragione caro/a, ormai faccio caso a questi dettagli ma giuro sui miei figli che non guardo mai Class TV sul digitale!

Unknown ha detto...

pablo

Fabrizio ha detto...

ihihihi che bel quadretto delle tv locali. Molto divertente il pezzo. saluti