martedì 26 gennaio 2010

Pernacchie pugliesi



Fine settimana di grande intensità nella lontana provincia apulo-salentina.
Innanzitutto, il primo compleanno di mia nipote Cunegonda Obama(*) che non solo ha retto brillantemente lo stress della festa rutilante e chiassosa ma ha anche trovato il modo di pronunciare il nome di suo zio bradipo (cioè il sottoscritto), in una forma appena appena distorta (**).
L’altro fatto è la pernacchia delle primarie per la scelta del candidato de sinistra per la regione Puglia, che si è levata sonoramente verso i vertici del PD. Io con una scelta un po’ sentita un po’ conformista ho votato per Nichi (ormai il cognome non si pronuncia più), nonostante il partito destinatario della pernacchia sia il mio. Per un’analisi compiuta sull’evento vi prego di leggere l’articolo di Adriano Sofri su La Repubblica di oggi. Io voglio occuparmi dei protagonisti.


Nichi Mendola. Ha avuto il coraggio di accettare la sfida e l’ha portata avanti nonostante la leggerezza della propria formazione politica (Sinistra Ecologia e Libertà) e la preoccupante presenza degli stessi che lo volevano scorticare vivo dopo la scissione (Rif.Com.). È apparso sempre tra due ali di folla osannante, al fianco di giovani e di simpatiche vecchine. Il suo ecumenismo è proverbiale, almeno quanto la sua capacità di coinvolgere. Personalmente, mi commuovo sistematicamente sentendolo parlare (in un comizio a Lecce 5 anni fa sono quasi arrivato alle lacrime) salvo poi sentirmi un cretino completo, influenzabile esattamente come i cittadini di Springfield nella puntata simpsoniana della monorotaia. Ma anche questa è una dote di Vendola, da non disprezzare. Forse d’ora in poi dovrà prestare altrettanta attenzione al resto.


Francesco Boccia. La sua vocazione al martirio è pari quasi alla sua incapacità di provocare interesse per quello che dice. Merita più rispetto dei soliti “solòni” che si tirano indietro sempre un minuto prima che la battaglia cominci. Ma per il suo bene dovrebbe smetterla di farsi mettere in mezzo.


Rocco Palese (candidato del PDL). La dimostrazione che la costanza premia. Anche se il suo atto politico di maggior rilievo è stato togliersi la scarpa nell’aula del consiglio regionale e sbatterla sul banco in segno di protesta (giuro che è vero). Però ha molti più capelli di Kruscev.


Il PD. Il contrario dell’esercito della via Paal: tutta truppa, senza ufficiali (tanto che si cerca in altre formazioni).


(*) Scusate la digressione familiare ma non si diceva forse che “il privato è politico”?
(**)In realtà non ci sono prove che la parola fosse esattamente “pe-pe”; anzi è probabile che fosse “pappa”…

3 commenti:

Cipputi ha detto...

mmmm...
ma vedo che tra i protagonisti citati nel post manca LUI, l'INNOMINATO... IL VERO SCONFITTO!!
il lider maximo (ma solo di nome).
Eh beh, brad, su di lui non hai nulla da aggiungere, nevvero?

Franco ha detto...

Il volpone del tavoliere...

Teoraventura ha detto...

Tanti auguri alla nipotina.

Sulle considerazioni politiche, credo che tutto summato la Puglia sia l'unica regione dove il centrosinistra, al sud, ha qualche speranza di vittoria.

Ormai questa sinistra è molto più patetica di quella che ideò un omino di triggiano qualche anno fa..

Hasta la vista (la victoria ormai è solo la moglie di beckham)