giovedì 26 agosto 2010

E la chiamano Estate

E si riparte, cari amici del blog (quale inizio più televisivo).
Vorrei spendere e spandere parole adrenaliniche di quelle che fanno venir voglia di buttarsi a lavoro in giacca e cravatta senza rimpiangere l'estate, ma non sarei sincero al cento per cento.
Vi scrivo invece dalla terra di mezzo di una settimana cuscinetto. Dicesi settimana cuscinetto la settimana in cui si ricomincia a lavorare, ma metà della gente è ancora in ferie e quindi di rimando anche tu lavori meno. Dunque, una settimana di reinserimento graduale. Non male.
E' stata un'estate irrequieta e alla ricerca di.
Cipputi oltre al solito passaggio familiare in Sicilia ha girato la Tunisia, su degli scassatissimi furgoncini adibiti a taxi collettivi. Specialità di questi cosi chiamati louage, è un autista psicotico che si diverte a sorpassare esclusivamente in curva mentre grida al telefono e ascolta improbabile musica tecno-araba. L'autista di louage poi è solito fermarsi in un punto imprecisato della campagna desertica per ritirare qualche chilo di carne igienicamente non garantita e rivenderla cento km dopo a uno che ha spinto a bordo strada a forza di strombazzamenti di clacson e movimenti frenetici di mano.
Per il resto la Tunisia è un paese normale. Se si fa eccezione per le ragazzine che si fanno il bagno a mare completamente vestite con tanto di velo sotto 40 gradi al sole. E se si fa eccezione per il radaman. Passeggiare per le strade di Tunisi alle sette di sera (un quarto d'ora prima del via libera a cibo e acqua dopo 15 ore di digiuno totale) è un'esperienza unica. Deserto totale, paragonabile solo ai viali di Roma a 5 minuti dal calcio di inizio della finale dei mondiali in cui gioca l'Italia. E questo dice molto sulle veri fedi dei due popoli.
Dopo alcuni giorni di Sicilia mi sono spostato a casa di Brad in Salento. Finalmente ci ho messo piede per la prima volta. Intanto non posso non rimarcare con estrema soddisfazione che sono riuscito a evitare qualsiasi accenno di pizzica e taranta per ben tre giorni. Un miracolo.
Ma detto questo, ho intuito (perchè tre giorni sono troppo pochi), una terra con posti di mare bellissimi, e assaggiato pregiati pezzi di tavola calda, come il rustico, e di pasticceria, come il pasticciotto.
E inparato alcuni vocaboli in salentino dal suono affascinante. Crai, che vuol dire domani (dunque, se Janis Joplin fosse stata salentina, avrebbe cantato più o meno Dooooooomaaaaani Babyyy), e Stria, che vuol dire bambina. dunque o "Doooomaaaani babyyy", oppure "Piaaaaaaaaangi Striiiiiiia".
Il ritorno ha visto la consolidata coppia Brad e Cipputi risalire in seicento amaranto (si va che un incanto) carica di vettovaglie dalla Puglia a Roma, chiaccherando di donne A motore e cantando il repertorio di tutti i cantautori apprezzabili in circolazione (compresi i litfiba, cazzo).
Roma ci accoglie stupefatta. Siamo partiti io capellone e barbuto e Brad sbarbato, torniamo al contrario. io rasato e senza barba (età all'evidenza, 21 anni) e Brad superbarbuto (ma mi spiace, non si può dire capelluto).
Insomma, un finale a rovescio, per un'estate non liscia.
Settembre ci attende minaccioso. Ma noi abbiamo l'ironia dalla nostra. E anche qualche mossa di Kung fu.

3 commenti:

bradiponevrotico ha detto...

Ma lo sai che in occasione della Notte della Taranta (Melpignano, 28.08.2010)hanno predisposto una App per l'iPhone che se muovi il telefono riproduce il suono del tamburello della pizzica?

Sallo!

info: http://www.corriere.it/spettacoli/10_agosto_20/taranta-diretta-corrieretv-28agosto_06c5a14c-ac6d-11df-9663-00144f02aabe.shtml

Erika Turrita ha detto...

Eddai no...i litfiba noooo!

Cipputi ha detto...

Ecco lo sapevo che qualcuno si doveva lamentare dei litfiba...
non siete ancora pronti.... sono passati vent'anni e non siete ancora pronti...
AUAAAA!

ps... sul tamburello i phone preferisco non commentare.