giovedì 21 maggio 2009

Le nostre stelle sono nanissime



Allora, la storia è questa. Sono entrato nella libreria Mondadori sotto l'ufficio dove lavoro. La ragazza di Dica (non è un modo maschilista di identificarla, ma un rapido tentativo di spiegare come la conosco) ha appena pubblicato il suo primo romanzo. Lei si chiama Caterina Venturini, e il libro "Le tue stelle sono nane" (Fazi Editore). Dunque, credendo fortissimamente nel karma, che un giorno porterà tutti i miei conoscenti in libreria per comprare la mia opera prima, ho aperto la porta e mi sono avvicinato al ragazzo dietro la cassa. Si prova una strana sensazione quando ti trovi a chiedere il libro di un autore sconosciuto. Se è straniero, ancora ancora te la cavi. Spari il nome e se il libraio fa una faccia interrogativa, lo guardi male come a dire: "il solito italiano provinciale".
Quando l'autore è italiano, il trucchetto non funziona. Comunque, ho schiarito la voce e ho pronunciato con tono chiaro e ben scandendo le parole: "Le tue stelle sono nane, Fazi Editore". Il nome dell'autrice non l'ho detto, perché se dai troppo dettagli presti il fianco al sospetto che in fondo in fondo tu stia cercando un libro inesistente. Lui ha controllato al computer, ha detto "si" e si è avvicinato allo scaffale. Però, dopo qualche secondo ancora non era riuscito a trovarlo.
Io aspettavo silenzioso e sereno.
Lui ha bisbigliato qualche parola di lieve costernazione, ma lievissima eh, e ha chiamato la sua assistente. Le ha detto il titolo del libro e il nome, hanno constatato al computer che era arrivato una settimana prima e si sono messi a cercarlo nuovamente. "Ma quante copie sono arrivate?" fa lui a lei. "Una", risponde lei.
Una copia. Che strana società. Una libreria nel centro di Roma ordina solo una copia di un libro appena pubblicato. Chissà poi perché? E Se, malauguratamente, entra qualcuno, lo compra, lo legge, lo apprezza e lo consiglia all'amico... questo entra dentro la libreria e non trova il libro. Ma allora, perché prendere quella prima copia, se non si aspira a venderne almeno un'altra?
Nel frattempo i due continuano nella ricerca della copia perduta. Ogni tanto mi rivolgono la parola un po' a disagio. Ma io non nessuna sensazione di fastidio. Mi muovo abile come una libellula tra i ripiani con le nuove uscite poggiate sopra. Non mi causa nessuna agitazione l'ipotesi che non trovino il libro. Ho inseguito un anno "La schiuma dei giorni" di Vian, che mi ero messo in testa di comprare proprio quando la sua casa editrice stava per fallire e non ristampava più manco uno spillo, e ne avevo trovato una copia orfanella nella stessa Feltrinelli che mesi prima me l'aveva spacciato per defunto... Aspettero anche per Venturini e le stelle. Nane. Che poi a un certo punto ho pure avuto la tentazione di stemperare la situazione e creare empatia con la seguente battuta: "Eh, si vede che queste stelle sono così nane che è impossibile trovarle". Ma poi mi sono ricordato che questa era una battuta da lettore brillante, e io odio i lettori brillanti. Sono peggio dei lettori ottusi. Sono decisamente peggio dei lettori ottusi. Nel frattempo, loro buttavano lì due o tre concetti per temporeggiare: "Strano... non è neanche un doppio autore... vedi tra thriller e gialli... come è fatto il libro?".
All fine, si sono avvicinati sconfitti e hanno ammesso che il libro era smarrito. Poco male, lo troverò di sicuro alla Feltrinelli della galleria Colonna, oppure torno domani, se ci ho venti minuti liberi, per rigustarmi la scena della ricerca di Godot dalle stelle piccole.
Intanto mi sono comprato "Altri Paradisi" di Walter Siti, di cui ho letto "Il Contagio", molto apprezzato. Il libro che ho preso parla, mi pare, dei tanti, troppi, paradisi che ognuno di noi insegue vanamente giorno per giorno. Quali paradisi, se anche cercare un libro appena uscito è un purgatorio, in questo paese in cui non si sa più a chi dare la colpa e soprattutto per cosa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anche io e la codispoti abbiamo acquistato sabato il libro di Caterina...e contrariamente a quanto previsto, è stato bello sentire il "commesso" della feltrinelli dire "è proprio dietro di voi", e soprattutto vedere che l'agognato libello giaceva tra "le nuove proposte e la top ten della settimana"...devo dire che con una punta di orgoglio Barbara ha anche contato il numero residuo di copie esposte...Stefania

Anonimo ha detto...

io aspetto che facciano l'edizione pocket da leggere sotto l'ombrellone...