mercoledì 10 marzo 2010

Lannes. Di scorie, Ficuzza e Schifani

Ci sono voluti tre attentati prima che ricevesse la scorta. Due incendi alle sue macchine e la manomissione dei freni di un'altra autovettura non sono bastati però a scoraggiare Gianni Lannes, giornalista con una carriera ventennale, specializzato in inchieste scottanti, molte delle quali con base di partenza al Sud Italia, soprattutto in Puglia. Lannes si occupa soprattutto di tematiche ambientali, attorno alle quali ha scritto sui maggiori giornali italiani: Manifesto, Espresso, La Stampa. Di quest'ultima, è collaboratore, ma ormai da due anni non scrive più una riga. “E' successo quando ho fatto un'inchiesta su una superstrada che doveva attraversare la riserva del bosco di Ficuzza, in Sicilia. Un'opera inutile e dannosa per l'ambiente di cui il presidente del Senato Schifani si era fatto sponsor politico”. Secondo Lannes, proprio questo episodio ha comportato il suo “congelamento” all'interno del giornale, fatto che lo ha spinto ad aprire un sito internet di inchieste, italiaterranostra.it, a metà del 2009. “Ci siamo occupati delle navi dei veleni, e del progetto di costruzione di vari inceneritori in Puglia, ma dopo diverse telefonate e lettere di intimidazione ai mie redattori, tutti giovani, ho deciso di oscurare i loro nomi sul sito e di 'congelare' la redazione, fino a quando la giustizia non individuerà i responsabili di questi atti”. In questi mesi, dunque, Lannes ha continuato da solo il suo lavoro di inchiesta, tirando fuori vere e proprie bombe giornalistiche. L'ultima, per cui sta lavorando a un dossier che dovrebbe essere reso pubblico in poche settimane, riguarda il sito atomico di Caorso: “Lì, ho fotografato i camion della Ecoge Srl. I rapporti della Direzione investigativa antimafia dal 2002 dicono chiaramente che questa ditta è organica alla 'ndrangheta. Mi chiedo se per caso il governo italiano, attraverso la Sogin (la società di gestione degli impianti nucleari ndr), non abbia appaltato a una ditta in mano alla criminalità organizzata lo smantellamento della centrale di Caorso e lo smaltimento di rifiuti tossici”. La Sogin risponde di aver appaltato all'Ecoge solo l'acquisto di rottami metallici, ma Lannes promette a breve “tonnellate di prove”. Testardo nella ricerca della verità, nonostante la scorta, e tre attentati subiti in meno di un anno.

pubblicato sul settimanale Il salvagente

Nessun commento: