lunedì 17 settembre 2007

Totalitarismi su prato


Per chi non lo sapesse, a Roma sono malati di calcio. Meglio: sono malati di Roma e Lazio, ma principalmente sono malati di Roma.
Si sente spesso dire che il tifo capitolino è particolarmente caloroso, attaccato alla maglia, entusiasta delle vittorie (anche minute) e depresso per le sconfitte. Questo è più o meno vero per tutte le tifoserie e per tutte le città.
A Roma, invece, sono maniaci. Maniaci, paranoici, esagerati, ferocemente salaci, radicalmente e irrimediabilmente fuori di testa.

Domenica, pranzo dal Fukic, nel piccolo mondo residenziale della Roma settentrionale. Nessuno per strada, non un bar o un negozio. Solo case con giardini colmi di finti banani e smart parcheggiate. Io sto pensando al pranzo domenicale, lui sta chiamando gli amici di sempre per scambiare opinioni e tensioni in vista della partita con la Reggina, bestia nera dell’ASRoma, nel pericoloso campo di battaglia del “Granillo”. Nel frattempo, la radio trasmette le stesse ansie e le stesse parole. Come sempre, il pranzo è stato abbondante e nel frattempo è arrivato Michelino, leggermente dimagrito e con i capelli corti. Si parla della sagra del porcino a Oriolo e dello show del Fukic col megafono.

La partita non sembra mettersi bene. La Reggina ha pensato bene di bloccare le fasce, marcare stretto il Capitano (non in grande forma, ma questo va solo pensato, MAI detto) riducendo la manovra dei giallorossi. Intervallo.

Secondo tempo aggressivo, Roma subito in avanti e dopo cinque minuti arriva il vantaggio: pennellata di Totti e colpo di tacco del brasiliano Juan. Euforia. La partita si mette bene. Arrivano Uagliò e Claudia. Sono entrambi all’estero, a Roma solo per il fine settimana e con l’aereo in partenza nel tardo pomeriggio. Ma Guagliò non può non vedere l’AS, non può non passare da casa del Fukic, anche solo per un breve saluto carico di romanità romanista. Claudia non sembra entusiasta ma non è romana per cui tutto questo avrà per lei un sapore esotico.
La partita finisce col raddoppio del Capitano su velo di Alberto (Aquilani, i giocatori sono chiamati rigorosamente per nome da Carlo Zampa ).
A seguire,
- Gol e interviste della serie A sul digitale terrestre
- Gol e interviste della serie A su Italia 1
- Telefonate ad amici romanisti
- Telefonate di scherno a laziali
- Programma su TeleRoma 56 con Lamberto Giorgi e Giulio Galasso (quest’ultimo particolarmente apprezzato dal Fukic che in mattinata ha seguito anche Meeting, trasmissione di approfondimento sportivo con pregevoli ospiti della Roma che conta)
- Passaggio su controcampo, con soliti siparietti Mughini-Liguori (ma come tralasciare la Canalis?!)

Alle 18.50 è arrivato il tempo di andare. Io devo tornare verso Roma sudest (un destino per me, la direzione dello scirocco), Fukic è diretto verso un aperitivo zona ponte Milvio, un’inaugurazione. Ma prima c’è il tempo di sentire Scalda che, non potendo vedere la partita, se l’è fatta registrare direttamente da Roma Channel.
Voi che ne dite?

Roma Roma Roma core de 'sta Città unico grande amore de tanta e tanta ggente che fai sospirà.
Roma Roma Roma lassace cantà, da 'sta voce nasce n'coro so' centomila voci ciai fatto 'nnamorà.
[con pathos, alzando di un'ottava] Roma Roma bella, t'ho dipinta io gialla come er sole rossa come er core mio Roma Roma mia nun te fà 'ncantà tu sei nata grande e grande hai da restà Roma Roma Roma core de 'sta Città unico grande amore de tanta e tanta gente m'hai fatto 'nammorà

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