giovedì 13 settembre 2007

Un pettirosso da combattimento


Ierisera il palinsesto della nostra vita prevedeva la scelta tra il dottor House e la partita della nazionale italiana di calcio. Abbiamo scelto Mary Poppins, senza rimpianti se non quello di non aver scelto di fare l’unico mestiere di cui ci sia mai importato qualcosa: lo spazzacamino.
Smaltita la delusione per gli errori compiuti e per le occasioni mancate (quanto guadagnerà poi uno spazzacamino?) siamo stati risucchiati da uno speciale su Fabrizio De Andrè, il cui autore Giancarlo Governi è uno dei giornalisti che meno sopporto, insieme a Gianni Bisiach e Franco Ordine.
Ma Fabrizio è incredibile. Mi lascia senza parole, ferito e con tanta voglia di pioggia.
Gli altri bradipi da ragazzi preferivano Ligabue, Vasco, Nirvana, Doors, U2 o Litfiba (pro-pro-proibito!). Anch’io –devo confessarlo- gli preferivo Guccini (più facile da suonare e ottimo per le citazioni in assemblea d’istituto) o De Gregori.
Fabrizio mi aspettava al varco ed ha aspettato a lungo, fino a quando un giorno di gennaio del ’99 è morto e mi sono sentito orfano. Era mattina presto, ero appena arrivato a Mattioli quando dal televisore ho sentito Toto Cutugno (vi rendete conto?!) che intonava “La canzone di Marinella”. Pensai che stesse per crollare il mondo, prima di capire che solo in punto di morte ci può essere tanta attenzione per uno come Fabrizio, me compreso. E subito mandai un messaggio al mio amico Marco CZ, grande appassionato, che stimo per aver capito prima di me la grandezza e invidio visceralmente per aver assistito a un suo concerto (Teatro Italia, Gallipoli, vero?). Da allora emozioni, sempre.

Dove sono i generali che si fregiarono nelle battaglie con cimiteri di croci sul petto?
Dove i figli della guerra, partiti per un ideale, per una truffa, per un’amore finito male?Hanno riportato a casa le loro spoglie nelle bandiere, legate strette perché sembrassero intere. Dormono, dormono sulla collina.”

1 commento:

Anonimo ha detto...

ed è stato suonando su un divanetto marrone "amore che vieni, amore che vai" e ascoltando Coracanè dal suo lettore che il bradipo è stato smosso dal ramo. (grazie Fabrizio), funnyg