martedì 4 marzo 2008

per la stessa ragione del viaggio, viaggiare


In attesa dell'aneddotica di viaggio del nostro socio Cipputi, direttamente dall'India ecco a voi, signore e signori, Polemicacone.


"Dehli, 27 febbraio. Quantita' indistinte, folle, agglomerati, file ingorghi, frotte. La prima cosa che puo' colpire e' la forza della massa, il lavoro fatto dalle braccia degli uomini in una nazione che punta tutto sulle nuove tecnolocie, ma basa tutto sulla forza animale, appena sul motore a scoppio. Anche nella capitale e' sconcertante quanto sia marginale la meccanizzazione della citta', certo il traffico e' un fiume di motorini, treruote e ogni altro veicolo. Ma i mattoni si spostano sulla testa, con un rito che e' un equilibrio insopportabile agli occhi di chi e' seduto e guarda. Le strade si spazzano a mano, con il volto nascosto in dei tessuti immersi in nuvoli di polvere. I cancelli si aprono a mano e per alzare una sbarra si usa una corda, persino nel compound delle UN.
Il sottofondo di questi miei pensieri e' un continuo clacsonare, un borbottare di apecarrozzate, vespette, camion e torpedoni che hanno piu' rugine e saldature che vernice scorticata."




P.S. Altro che Rampini... brad

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