domenica 8 giugno 2008

L'altra metà del Cero


Io la penso così: Hai voglia a dire che l'uomo è in crisi... l'omo, l'omo, l'omo... malladonna?
L'uomo avrà i suoi bei problemi con l'altro sesso, ma il genere femminile è messo molto peggio. Il fatto è che il deglutimento del femminismo avvenuto negli ultimi 30 anni ha fatto sì che ste benedette donne si liberassero di tanti legami pseudomorali e si sentissero libere di prendersi quello che vogliono, anche in campo sessuale. Se non fosse che, per lo meno in Italia, nella maggior parte dei casi la rivoluzione femminista non si è mai compiuta, e le donne rimangono a metà del guado. Non si sentono più tagliate per il gioco delle parti, in cui la femminuccia remissiva aspetta che l'uomo maschio e volitivo la vada a nuocere... ma non sono ancora capaci di avvicinarsi loro, dopo un colpo di mano sui capelli e uno al cavallo, al bancone e tentare l'approccio. Così rimangono a metà del guado, appunto. Al massimo qualche occhiatina all'uomo oramai terrorizzato dall'ipotesi di essere messo alla gogna dalla "preda" e dalle amiche sghignazzanti in stile Sex and the city.
Anche perchè - diciamoci la verità - l'uomo ci ha messo millenni a sviluppare la capacità di sopportare le molteplici e variegate figure di merda cui va incontro nel tentativo di abbordare. E mica è una cosa che s'impara in tre generazioni!
Per di più, nel frattempo, la popolazione femminile, rispetto a quella maschile, prende il sopravvento. Guardatevi intorno: a meno che non siate un gruppo di amici calabresi studenti fuori sede, nella vostra comitiva e nel vostro ambiente di lavoro i rapporti tra uomo e donna sono di 3 a 10. Dunque, le strade si riempono di queste lupe mannare stipate dentro clio blu elettrico che percorrono il lungo Tevere tiratissime, capello spaghetto e tanta voglia di... conoscere gente. Ma proprio per il meccanismo sopra descritto, difficilmente conosceranno qualcuno con un quoziente intellettivo maggiore di una medusa, e con un lavoro meno testosteronico del parà.
E anche quando ce la fanno, quando conoscono un gruppo di amici simpatici in disco, i problemi non sono finiti. E qui interviene l'ostacolo maggiore: la legge di selezione naturale.
E' risaputo, infatti, in ambito scientifico, che l'uomo e la donna hanno un concetto opposto di sopravvivenza della specie. La donna sceglie in ogni caso l'esemplare maschile migliore. L'uomo, una qualsiasi, purché si sopravviva al rischio di andare in bianco. Dunque, per usare una metafora calcistica, mentre gli uomini si organizzano e scelgono le opportune marcature a uomo (pardon, donna), in modo che nessuna sia libera di fuggire, le donne si ostinano a inseguire in maniera caotica e irritante l'unico con la palla. Va da sé che l'unico con la palla è il più figo del gruppo. Indi, a meno di contrattempi o veti incrociati, nel migliore dei casi solo una su 5 porterà il risultato a casa. Le altre 4 e gli altri 4 torneranno delusi negli spogliatoi.
E' invece proprio la capacità di gettarsi nella mischia giudicando solo dal buon funzionamento dell'apparato respiratorio della donna, che fa la differenza tra soddisfazione maschile e orlo della crisi di nervi femminile. Dunque, la donna, al limite della sopportazione, finisce per fare la classica cazzata e darla al primo che passa (io sono quello di dietro, il secondo, quello che non trovava le chiavi di casa e ha perso quei due minuti di troppo), salvo poi pentirsene. E lamentarsi che sono costrette a scegliere tra pallidi intellettuali post-comunisti che non ci provano nemmeno se soffocati da un paio di tette, e rudi muratori rumeni, che tra l'altro non sono neanche a la page in questo periodo.
Poi ci sono io, che sono - come direbbe un venditore di utilitarie o un politico dopo una riunione a porte chiuse - un ottimo compromesso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

oltre ad essere un buon compromesso sei anche il mio guru personale

saluti