venerdì 21 dicembre 2007

Natale per sempre

Appena arrivato in Sicilia per trascorrere le vacanze di Natale con famiglia e amici. Vi terrò informati sull'evoluzione sferica della mia panza. Mi sono messo davanti al computer e mi sono detto che mi toccava scrivere il rituale post sul Natale. Solo che non mi va proprio di scrivere la solita cagata sulla magia del Natale (gingombél), e meno che mai la ancor peggiore cagata sul consumismo e la fretta e lo stress (blablablà).
Dunque, spremendo le meningi sulla parola "Natale", mi è apparso appunto davanti agli occhi Natale. Però, un altro Natale, il protagonista del film Mery per sempre.
Il film di Marco Risi (1989) è un cult per i siciliani della mia generazione, e forse non solo per noi isolani. Parla di un professore del nord che va a insegnare nel carcere minorile di Palermo e si confronta con la terribbbile realtà sottosviluppata e mafiosa dei ragazzi carcerati.
Il film è fonte di battute e citazioni epiche, come le seguenti:

"La mafia è bene, la mafia è giusta" (Natale)
"Un ci 'a rugnu a manu a li sbirri" (Pietro)
"Io non sono né carne né pesce... io sono Mery, Mery per sempre" (inutile dirlo)

Cosa c'entra col Natale? Beh, a parte il nome del protagonista, volendo anche il titolo del film potrebbe rimandare all'eternità della Vergine. E poi, come il testo bliblico, Mery per sempre abbonda di violenza, peccato, espiazione. Nonché di sfighe e maledizioni: un numero di attori del film, che adesso non ricordo, in seguito morì o finì in carcere, tanto da far parlare della maledizione di Mery per sempre. Non manca la maddalena, seppur con tacchi a spillo e peli sul petto. C'è pure la figura del messia (il professore) volontariamente venuto dall'alto (il nord) per salvare i peccatori (i carcerati).
E se ancora non vi avessi convinto, come nel sacro testo cristano, c'è l'aspetto profetico.
Troviamo tutto il rapporto utilitaristico e primo di emotività dei giovani di oggi col sesso - svelato vent'anni prima dei video porno sui telefonini - nell'aria di normalità con cui Pietro spiega al professore cosa ha fatto all'assistente sociale shoccata:

"Nenti... ci tuccavu u sticchiu"

...Ed è subito cult.

1 commento:

Anonimo ha detto...

un mio compagno di classe conosceva la sceneggiatura del film a memoria e in gita di terza media in treno la ripetè tutta in siculo salentino, neanche fosse Omero con l'Odissea