venerdì 14 dicembre 2007

Xmas Party


È strano alzarsi la mattina dopo il Christmas Party. A parte la faccia mostruosa, gli occhi rossi, e la voglia di trapassare piuttosto che andare a lavorare, una volta arrivati in metropolitana (faticosamente raggiunta spingendo le vecchiette sulle scale) si prova una sensazione di spaesamento, di confusione.
Riaffiorano i ricordi della sera prima, fatti di sorrisi, battute, goliardiche passeggiate e panini notturni. Se sei la penultima ruota del carro, però, a un certo punto ti rendi conto che quelli che la sera prima ti sembravano suppergiù degli amici, sono le stesse persone che ti giudicano, ti fanno tirar tardi, ti mettono ansia. Insomma, sono i tuoi bradipo-tiranni, ansiosi e numerosi come i livelli che ti mancano per diventare amministratore delegato. Non li ho mai contati, ma confido veltronianamente in JFK che diceva “Un lungo cammino inizia sempre con un piccolo passo”. O forse era Mao Zedong? Bah, dev’essere ancora l’effetto del vino…
Insomma, queste feste magari le conoscete: gente in giacca e cravatta, donne in balconcino (anche qualora ben dotate) e quella inestirpabile sensazione di competizione che aleggia anche quando si scherza. Forse è una mia paranoia.
Non è (solo) un problema di persone –evidentemente, c’è chi è più o meno competitivo, la lista sarebbe variegata- ma è una mano invisibile che guida verso questa direzione.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Spero tu non abbia fatto il tuo pezzo forte: la danza del lombrico.

Cipputi ha detto...

brad, la danza del lombrico a me non me l'hai mai fatta vedere!!
Ti toccherà al più presto!