sabato 23 febbraio 2008

Anti moratoria anti aborto

Il movimento d'opinione sulla moratoria sull'aborto (per dirla alla Ferrara) di solito sostiene di non voler modificare la legge 194/78 ma di volerla applicare completamente.
Non so se tutti siano così liberali da volere solo una battaglia culturale. Il mio timore è che questo sia un altro segnale di quella messa in discussione di molte conquiste avvenute negli scorsi decenni, sulle ali di un revival religioso tradizionalista.
Ognuno, sia chiaro, è libero di prendere le iniziative che ritiene più opportune, però mi chiedo: cosa si propone il variegato gruppo anti abortista?
La sbandierata applicazione completa della legge in che modo si sostanzierebbe? Dal mio punto di vista un colloquio dissuasivo condotto da volontari antiabortisti sembrerebbe più un interrogatorio che colpevolizza la donna che un confronto con un interlocutore con cui discutere. Ho l'impressione che i difensori della vita, i paladini del feto, troppo spesso tralascino di considerare la cura della donna che compie il gesto di interrompere una gravidanza, la sua salute fisica e psicologica, nel momento in cui prende una decisione di per sé difficile e dai pesanti strascichi. Ognuno si muova seguendo la propria coscienza ma rispetti tutte le parti in gioco. Non abbiamo alcun bisogno della caccia alle streghe.

Personalmente, leggo il Foglio perchè mi piace chi critica e “fa le pulci”, chi usa il proprio potere per stimolare una discussione. Ma le parole che scrivo sono la traduzione di uno stato d'animo che mi pervade, di una paura che mi atterrisce.
La paura che gente fanatica prenda il sopravvento, gente che non coltiva il fuoco del dubbio e propone al mondo il proprio mondo ideale. Ce ne sono tanti e per tutti i gusti: di natura religiosa e politica (bipartisan), sportiva o cinematografica, musicale e sentimentale.
La battaglia di Ferrara ha una sua logica e mette in discussione argomenti terribilmente fondati, come il timore che le moderne tecniche diagnostiche prenatali si configurino come una moderna forma di eugenetica, selezione della razza. Ma molti degli antiabortisti che lo seguono sono dei pericolosi fanatici, illiberali e teocratici. Questo è il mio timore.

4 commenti:

bradiponevrotico ha detto...

la posizione dell'associazione dei medici punta a difendere la 194, dicendo che già questa legge prevede che "quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto ... il medico che esegue l'intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto", evitando però l'accanimento terapeutico.

vedi articolo:
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/legge-194/documento-medici/documento-medici.html

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Cipputi ha detto...

Io penso che neanche Giuliano Ferrara sia in buona fede.
Che finga un virgineo candore in soccorso alla vita, solo per stare un'altra volta al centro dell'attenzione.
E la doppiezza, il finto disinteresse della critica, lo vedo in tutto quello che fa. A partire dal Foglio.
Che non a caso è nato come finto organo di partito di un finto movimento,per prendersi i soldi dell'editoria. Davvero ho difficoltà a sentir parlare di moralità a persone come Giuliano Ferrara (sorvolando sulla storia della Cia, del quale si vanta di essere stato un confidente, cosa per cui in un altro paese lo avrebbero radiato dall'ordine dei giornalisti).
Ma ormai lo sport nazionale preferito è diventato trattare tutti con il rispetto e la dovuta deferenza. La parola d'ordine è: EQUIDISTANZA. Anche tra gli onesti e i disonesti (in questo caso, intellettualmente parlando).

Anonimo ha detto...

La lotta di Ferrara e giusta, la legge è legge e in quanto tale deve essere rispettata nella sua integrita altrimenti se ne altera il principio stesso che la fonda. Per quanto riguarda le persone che seguono Ferrara sarebbe bello che la gente non offendesse chi non conosce perchè se ci mettiamo a contare le pulci, quante donne fanatiche ci sono nel movimento femminista che addirittura dirigono studi all'università su un ipotetica dominazione del mondo da parte delle donne e ne escludono la frequenza agli uomini. Il male sta da tutte le parti