mercoledì 6 febbraio 2008

Obinton


"C'è una cosa che sappiamo indipendentemente dal risultato di oggi: è arrivato il nostro tempo" (Barak Obama)

Ancora non si sa chi sarà il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti. Come sempre è un argomento che riguarda solo apparentemente la politica internazionale, dal momento che incide direttamente sulle nostre vite.
Dopo il ritiro del liberal John Edwards, siamo in attesa chi tra Hillary Rodham del clan Clinton o Barak Obama sarà scelto dal popolo (o dai popoli) degli Stati Uniti. Io tifo moderatamente per Obama, solo per la sua storia e perchè e nero-mulatto. Secondo me la Clinton è più preparata ma, come diceva un mio collega, non mi piace l'idea del clan, non mi piace ragiornare al plurale, parlando dei Kennedy, dei Bush, dei
Nel campo repubblicano il candidato dovrebbe essere il veterano Mc Cain, forte dell’appoggio dell’ex sindaco di NY Rudolph Giuliani. Bisognerà vedere come si porrà rispetto alla precedente amministrazione, apertamente o sotterraneamente. Inutile dire che non sono troppo fiducioso.

Intanto in Italia il presidente Napolitano scioglie le camere e si indicono le elezioni per il 13 e 14 aprile, a meno di due anni di distanza dalle ultime elezioni. E poi dicono che non abbiamo nulla da imparare dagli Stati Uniti…

3 commenti:

Cipputi ha detto...

Oh, anche nei morfing verremmo miseramente sconfitti..
Pensa un incrocio tra Berlusconi e Veltroni... un pelato con le guance penzoloni, il cerone e un orribile neo in faccia...
Bleahhhh

Anonimo ha detto...

non si può neanche fare la sintesi dei nomi, dato che Veltroni e Berlusconi finiscono entrambi per "oni"

Anonimo ha detto...

Proviamo con i vice...
Franceschini e Bondi.
Franscescondi...
Bondeschini...
Si, questo dà più soddisfazione...