lunedì 25 febbraio 2008

Semplifica ut Impera!






Nelle manganellate in testa ai manifestanti inermi contro la monnezza in Campania, e nell'accettazione dell'indipendenza auto proclamata del Kossovo, c'è l'essenza dell'Italia politica e sociale di oggi: Semplificazione e indifferenza.
La prima è la parola d'ordine del momento. Agire, fare, eseguire. Si può fare, si può fare, dicono tutti con convinzione. Ma cosa, e soprattutto come, si possa fare, sembra interessare a pochi.
I video su youtube in cui sessantenni con le mani alzate vengono colpiti da poliziotti in tenuta antisommossa di fronte alle discariche è un enorme interrogativo sulle nostre teste. Come è possibile che le stesse persone che hanno accettato per decenni, nella totale indifferenza mischiata a paura, un governo del territorio in mano alla camorra, la malapolitica e la stessa monnezza per strada, adesso siano disposti a farsi spaccare la testa per impedire l'apertura di una discarica?
E' davvero tutto così semplice? Sono solo persone egoiste che non vogliono l'immondizia sottocasa? Eppure basta ascoltarli, e vengono fuori motivazioni decisamente ragionevoli per le loro proteste.
Ma questa è una complicazione, sono pippe mentali a cui non possiamo piegarci. Bisogna agire, il paese deve muoversi. E allora giù con i manganelli a picchiare i pensionati. Nel 2001, i tre giorni di violenza delle forze dell'ordine a Genova scossero il paese. Oggi, la violenza omeopatica che da mesi viene attuata nei confronti di un'intera regione raccoglie solo indifferenze nel resto degli italiani. E attenzione: l'indifferenza che cresce è figlia e madre della semplificazione. Se ho tanti inquilini in casa mia e riduco il numero delle stanze, qualcuno rimarrà fuori. E l'unico modo di campare in santa pace è far finta di non vederli al freddo, per strada.Far finta che non esistano.
Così come scandalosa è la resa e la viltà dell'Unione europea di fronte al caso Kossovo. Dichiarare che "ogni stato membro è libero di riconoscere o meno l'indipendenza del nuovo paese", significa rifiutarsi di decidere, di prendersi la responsabilità di fronte a una bomba innescata. E la dicharazione di riconoscimento da parte dell'Italia è un altro atto di semplificazione e indifferenza. Poco ci vuole a dire: "Se volete essere indipendenti, benvenuti". Basta far finta di non vedere che il caso Kossovo - una regione che si autoproclama indipendente su base etnica, senza alcun passaggio formale internazionale - crea un precedente esplosivo in Europa. Paesi baschi, Catalugna, Irlanda del nord, Friuli, Sardegna, tutti in teoria potrebbero fare come ha fatto il Kossovo. E tutti avrebbero il diritto di richiedere lo stesso rinoscimento agli stati europei, che lo hanno già accordato al Kossovo. I Balcani tornano ad essere una polveriera. Ma l'unico modo di continuare la campagna elettorale è anche qui semplificare ed ignorare gli effetti collaterali.
Si va così, avanzando a manganellate tra la folla, verso una società più efficiente e meno umana.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Brad,
mi sorprende molto questa tua posizione sulla provincia serba.
Mi sembra eccessivo e fuori luogo il paragone con Sardegna, Cataluña o Pais Vasco dal momento che ne l'esercito Italiano , tanto meno lo spagnolo sta procedendo ad una regolare pulizia etnica come e`avvenuto nel Kossovo.
Una cosa peró e`evidente, il fallimento reiterato del progetto Stati Uniti D'Europa. Risulta ormai chiaro che davanti a decisioni di questo tipo l'istituzione comunitaria non ha nessuna auotoritá e che gli interessi del singolo stato sono piú importanti di quella che chiamano unione europea, come del resto succede con NATO e ONU.
Devo dire peró che almeno per una volta l'Italia e`stata coerente con le scelte precedenti, portando avanti la causa Kossovara per la libertá di un popolo oppresso.
Sono contro le spinte separatiste di tutti i popoli, ma sono contro soprattutto alle fosse comuni e ai morti ammazzati.
adios

Anonimo ha detto...

Scusa Brad, pensavo fossi tu ad aver scritto il post, tutto quello che ho scritto vale anche per CIPPUTI, che non conosco che peró astimo lo stesso.

Cipputi ha detto...

Caro Pablo,
la storia recente dell'ex jugloslavia è piena di sangue e violenza, e dovrebbe essere analizzata anche negli anfratti ancora bui.
Detto questo, il Kosovo oggi non si separa perché viene oppresso (il concetto di oppressione è elastico, sicuramente molti baschi si sentono oppressi da Madrid) e messo nelle fosse comuni. Si separa su basi etniche, proprio come è stato massacrato qualche anno fa su basi etniche. Ma al di là della giustezza o meno delle recriminazioni dei Kossovari, è grave che una regione di uno stato si autoproclami indipendente senza seguire alcun iter riconosciuto internazionalmente. Si crea così un precedente molto pericoloso. Ripeto: perchè non potrebbero chiedere la stessa cosa i baschi, che etnicamente e culturalmente sono diversi dagli altri spagnoli?
Il Kossovo avrebbe dovuto seguire la diplomazia internazionale...

Anonimo ha detto...

semplificazione, parola chiave.
15/10 anni fa era la semplificazione "dell'accesso", del linguaggio della politica e della sua comunicazione, a essere sviscerata, a far discutere, a far approvare leggi e proporre approcci.

ormai...semplificando, a quella sacrosanta semplificazione si è sostituita la semplificazione dei contenuti.

non so se questo riguardi anche la vicenda kosovara, ma certo essendo un bel po' spinosa, forse avrebbe necessitato di percorsi e considerazioni più approfondite.
Ma i capofila di ogni semplificazione/schiacciamento/appiattimento (u.s.a.) hanno ritenuto di tagliare i tempi (forse per prender posizione contro/di fronte alla Madre Russia: in fondo la Guerra Fredda era già una grande utile semplificazione, perché non seguirla ancora?!) - usa russia cina...vabbé non dilunghiamoci, che scelte!

bradiponevrotico ha detto...

Sono d'accordo con Raccuiottu sulla contrapposizione tra la semplificazione dei messaggi e quella dei contenuti. Noi siamo preda di questa differenza: invece di fare analisi complete e sintesi chiare, semplici ed efficaci, facciamo tutto semplice, con la solita approssimazione.
Sul caso Kosovo, anche a me è sembrato eccessivo il paragone con le altre comunità citate da cipputone (dire che i baschi sono etnicamente diversi dagli spagnoli è un'enormità...) però è vero che in kosovo si sono saltati diversi passaggi di diritto internazionale, anche in considerazione del fatto che quel territorio vede al proprio interno enclave serbe in un paese a maggioranza albanese. Questa situazione rischia di creare le basi per i futuri scontri a parti invertite, con albanesi nel ruolo di oppressori e serbi come oppressi. Gli Stati Uniti d'Europa invece sono falliti con la mancata promulgazione della Costituzione da parte di Francia e Olanda. Il trattato che è venuto dopo è molto meno vincolante, soprattutto sulla politica estera.

buona giornata a tutti

Cipputi ha detto...

Sul paragone tra vari gruppi etnici all'interno di una sola nazione... è proprio l'assurdità di fare paragoni, mettersi lì con la provetta a misurare il codice genetico o il bagaglio culturale che rende il caso del Kossovo pericolo: chi potrà dire, e in base a quali criteri fissi, quali regioni rientrano nel caso del Kossovo e quali no? Quelle monoetniche al 90%? all'80? al 70?
e poi, quelle con una lingua propria dall'anno mille? o milleeccento? o milleecinque?
Insomma, non guardate il Kossovo come un'eccezione... in politica non esistono eccezioni, ma precedenti!