domenica 10 febbraio 2008

Endorsement dei giornali


In periodo di elezioni i giornalisti e i giornali sono sovraeccitati. Quest'inizio di campagna elettorale ci mostra oltre all'eccitazione un livello di trasporto e di visione sognante superiore a quanto eravamo abituati a vedere, come se giornalisti e giornali fossero contenti per quello che succede oltre che fortemente interessati. Di seguito un breve assaggio di quanto letto sulla stampa in questi giorni.

P.S. devo ammettere che anch'io soffro della stessa sovraeccitazione...


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(Loris Campetti,”Vecchi simboli, nuove occasioni”, il Manifesto 9 febbraio)
(A proposito del progetto unitario La Sinistra-L’Arcobaleno) « […] Eppure questa scelta non convince tutti i promotori de La Sinistra-L’Arcobaleno. L’intero PDCI e un settore di Rifondazione non digeriscono la scomparsa della falce e martello dal simbolo. Per motivi identitari (si cancella la storia del movimento operaio) e di mercato (altri partiti se ne approprieranno rubandoci voti). Preoccupazioni legittime, ma a nostro avviso sbagliate. E non per il motivo che in una trattativa tra diversi bisogna rinunciare a qualcosa, se si persegue il fine dell’unità. Al contrario, perché se quel che è in gioco è l’esistenza di una sinistra nel panorama politico italiano, capace di cogliere una domanda sociale e di rappresentarne le sue anime, allora non ci si può fermare a un patto elettorale destinato a durare una primavera. Se si vuole costruire un progetto per il fututro non ci si può far deviare dalla difesa arroccata di identità già terremotate da una crisi le cui ragioni non solo solo esogene. Non è con un simbolo novecentesco disegnato con attrezzi oggi in disuso che si salvaguardano i valori forti, fondanti, attuali che stanno nella storia del movimento operaio, ma con le scelte concrete della politica, i suoi contenuti, le pratiche di quei valori, arricchiti dal confronto e persino dal conflitto tra essi: il lavoro e l’ambiente, lo sviluppo e il suo limite, l’uomo e la donna. Sennò di quale nuova sinistra, di quale nuovo modello sociale andiamo parlando?»
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(“Un predellino senza Casini”, il Foglio, 9 febbraio)
«Adesso che pure Gianfranco Fini è salito sul predellino del PdL, Casini che fa lì da solo? […] Oggi (ieri, ndr) il Cav. torna con la fiammante Michela Vittoria Brambilla nel luogo della rivoluzione di novembre, a piazza San Babila, per spiegare ai Circoli delle libertà che il Rubicone è stato oltrepassato e indietro non si torna più. Come volevano MVB e Dell’Utri che del nuovo partito sono stati il combustibile […]. E come ha voluto Fini, il quale, dopo tante oscillazioni, infine si è disposto a riversare An dentro il contenitore a vocazione maggioritaria concepito dall’ex premier.»
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(Eugenio Scalfari, “Il patto democratico tra operai e borghesia”, la Repubblica, 10 febbraio)
« […] La funzione rinnovatrice del Partito democratico sull'intero sistema politico è talmente evidente che tutti gli osservatori e commentatori l'hanno colta e sottolineata. Rappresenta un robusto passo avanti verso un bipolarismo meno imperfetto e, perché no?, verso un bipartitismo che metterebbe finalmente il nostro paese al passo con le altre democrazie occidentali, gli Usa, la Gran Bretagna, la Germania, la Francia, la Spagna, tanto per citarne le principali. […]
C'è ancora un aspetto dell'entrata in campo del Partito democratico che merita di essere affrontato. Sarà un partito di sinistra o di centro? Le opinioni degli osservatori sono sul merito discordi mentre quelle dei diretti interessati sono univoche: sarà un partito di sinistra riformista. Personalmente la penso come loro: un partito di sinistra riformista che ha utilmente segnato un confine con la sinistra massimalista senza tuttavia che quel confine sia presidiato da un muro invalicabile. […]
Il Partito democratico - così mi sembra - sfida oggi una destra demagogica e interpella quel poco che c'è di autentica borghesia produttiva affinché si schieri con le forze dell'innovazione che uniscono insieme i valori della libertà e dell'eguaglianza. Dipende da questa borghesia se il partito delle riforme avrà la meglio stimolando anche - se vincerà - la destra a trasformarsi non solo nelle forme ma nella sostanza.»

Endorsement: approvazione; adesione, appoggio (www.garzantilinguistica.it)

1 commento:

Anonimo ha detto...

misa che casini farà come il figliol prodigo, su consiglio di ruini...