martedì 15 aprile 2008

Riflessioni post elettorali


La verità, in ultima analisi, è che non ci ho capito un cazzo.

Non ci sarebbe molto da aggiungere ma ci provo, forte di una dormita ristoratrice. Serra nella sua amaca dice: “in fondo lo sapevamo che l’italia è un paese tendenzialmente di destra”. Ammesso che sia vero (non mi dilungherò in analisi sociologiche da quattro soldi) c’è un aspetto umano da prendere in considerazione.
La politica è un tarlo che ti prende ad una certa età e rischia di attanagliarti per tutta la vita. Ti rende poco razionale perché stimola un forte senso di appartenenza, anche quando durante la propria vita si cambiano radicalmente le posizioni, le idee.
Per questo motivo il senso di sconfitta è fortissimo: lo era ieri, lo è oggi, lo sarà nei prossimi giorni. Ieri sera cena con amici comunicatori politici, in un certo senso addetti ai lavori. Ovviamente sono state pronunciate molte parole per cercare di capire, dare interpretazioni, spiegazioni. Forse è troppo presto. Mentre tornavo a piedi a casa, vestito come un fantozzi qualsiasi, pensavo che la situazione non è poi così grave, che anche Silvio B., che ci appare come un satrapo traffichino e immortale, ha perso diverse volte da quando è in politica e che alcuni tra gli anni più belli della mia vita li ho trascorsi mentre il nano malefico era capo del governo. È la democrazia, ragazzi!

4 commenti:

Cipputi ha detto...

Secondo me queste elezioni rappresentano il requiem per il paese.
Silvio + Crisi internazionale = abbattimento degli ultimi stracci di stato sociale che ci era rimasto; americanizzazione spinta della società italiana, con il sentimento di solidariteà sociale sotto le scarpe e l'eguaglianza sacrificata in nome del Pil.
E così sia.

Anonimo ha detto...

Pare che le navi per l'Argentina offrano biglietti a prezzi stracciati..

Anonimo ha detto...

Purtroppo temo che Cipputi abbia proprio ragione.
Credo anche che abbiamo avuto la dimostrazione che, in Italia al momento, non ci sono i presupposti per affermare che funzioni il sistema democratico.

E se proprio dobbiamo accettare come vera l'ipotesi che la democrazia sia l'unico sistema di governo della comunità legittimo (così ci hanno insegnato) chiunque può deve ripartire da li.
Dai presupposti.
Ricostruire i presupposti.

Riportare la politica al grado zero, quello dell'educazione al valore collettivo, con tutti i mezzi possibili.

Anonimo ha detto...

...però se tagli le tasse e aumenti i consumi...(- tasse + consumi = riparte la macchina 'ngrippata e vai col liscio!)
stiamo tutti meglio, è semplice, tranquilli Berlusconi (il principale candidato del principale schieramento a noi avverso, che ormai ha vinto -avvinto- ma per me resta avverso lo stesso) l'ha bofonchiato tra una battuta e l'altra. E io l'ho capito, e come me tanti cari elettori ed elettrici che in virtù di questa provvidenziale chiarificazione ha pensato bene di farlo tornare per la terza volta alle redini di questa casa di tolleranza chiamata "Italia".

Una postilla.
Tantissimi siciliani hanno passato gli anni più belli della propria vita in una terra in cui succedeva di tutto (stragi, omicidi, assassinii, etc)... ciò non toglie che periodiche ondate migratorie (come uno tsunami a togliere) spopolino di tanti giovani, oggi come 40 anni fa.
Dunque un persistere di cuffarismo, lombardismo etc è qualcosa di più che il prezzo della democrazia.