
Ps.
Stasera festeggio i miei trent'anni.
Fanculo la sobrietà.
Il bradipo vive tutta la vita stretto ai rami di un albero, aspettando che una femmina passi a svegliarlo (momentaneamente) dal torpore. Alcuni di essi sono costretti dalla vita moderna, dalla sorte o dal destino infame all’emigrazione, dalla foresta brasiliana verso le metropoli della costa est. Costretto a lavorare per sopravvivere, a correre dietro alla metropolitana, a mettere cravatte e a rispondere sì sorridendo ai capobranco, il bradipo subisce una mutazione e diviene bradiponevrotico.








A nulla vale invocare la cattiva stampa contro Cuba o il bloqueo statunitense o – simmetricamente - i successi nella scolarizzazione o in campo sanitario della rivoluzione castrista. Rimane il fatto che a Cuba non c’è libertà sostanziale, non c’è rispetto per le minoranze politiche, nelle questioni religiose, di genere, di pensiero. Paradossalmente, il governo cubano sembra voler rappresentare il proprio paese come uno splendido e alfabetizzato bordello a cielo aperto.

Gli scandali politici prima accennati costituiscono una montagna di segni che andrebbe presa come una possibilità invece che come una vergogna. La possibilità di maturare una consapevolezza che un paese cattolico come il nostro non ha mai avuto: Il sesso è un mondo a parte, e tra persone consenzienti non è mai giusto o sbagliato, bello o brutto, lecito o illecito.

Cinema buio. Brusìo in sala alla vista (nell’ordine):
Autunno, cadono le foglie e l’Accademia Reale di Svezia ha premura di comunicare al mondo le proprie decisioni sui premi più ambiti, i Nobel. Ambiti ma forse un po’ arrugginiti, stantii. Per questo, probabilmente, hanno voluto ridare nuovo slancio all’iniziativa sfidando la crisi economica che occupa le prime pagine dei giornali con un’assegnazione a sorpresa: quella del premio Nobel per la Pace a Barack Hussein Obama, neopresidente americano, assegnazione prontamente definita da Furio Colombo come un «premio alla speranza» (Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre).
Uno dei principali campi di studio di questo economista americano è quello relativo alla perdita di efficienza di un mercato basato sul monopolio (dove un solo agente decide cosa produrre, in quale quantità e quindi a quale prezzo) rispetto ad un mercato in condizione di concorrenza. Questa constatazione apparentemente banale, tale da riaffiorare anche nelle menti di chiunque –in qualunque facoltà-abbia faticato per strappare un sudato 18 all’esame di Economia- è il principale presupposto di tutta la teoria e la legislazione antitrust. La salvaguardia della concorrenza, vale a dire della pluralità degli agenti, come garanzia di efficienza rispetto alle distorsioni monopolistiche. Da qui le famose sentenze che negli USA e in Europa (più da noi, sebbene la vera patria di queste discipline sia oltreoceano) hanno messo sotto accusa perfino il principale tra i monopolisti moderni, Microsoft. La speranza è che dalla governance degli attori istituzionali economici, come il mercato, l’impresa, la legislazione, si passi alla diffusione di una cultura plurale.
volo…).
Ascoltando la cover di Creep realizzata da Vasco ( http://www.youtube.com/watch?v=rvUSqNPI6V8) sono incerto tra lo sdegno e lo spirito liberale del mio amico musicista Marco Pollon, che dice: «la musica è arte, ognuno la interpreta al momento, poi sta a noi decidere se ascoltarla o meno...la musica è sempre la musica..e tutto è BLUESSSSSSS» . Certo il testo è banale e anche adattato male alla musica (il na-na-na non si può sentire). Il testo della canzone originale è stato stravolto: il "what the hell am i doing here / i dont belog you" della versione originale è diventato "voglio restare insieme a te ad ogni costo". Se proprio Vasco doveva profanare il tempio dei Radiohead (e a noi in linea di massima le profanazioni, le mescolanze piacciono), poteva fare di più.
Spero solo che ora Baglioni non decida di fare una sua versione di Exit Music (for a film).
Per aggiustarsi la bocca, vi segnalo chi invece riesce a dare interpretazioni eccezionali di pezzi eccezionali:
http://www.youtube.com/watch?v=-bLloLR8GZo
Qui invece una versione dal vivo, ripresa da me medesimo durante il concerto al parco Vystavyste di Praga 23.008.09 (appena appena rovinata nei primi secondi dagli schiamazzi di qualche fesso)

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Nei giorni successivi è stato tutto un parlare della cena e soprattutto si pianificato il secondo appuntamento, solo rimandato a causa della mia ritrosia. Dopo qualche giorno ho dovuto cedere, ero in netta minoranza, tre contro uno, due donne e un uomo contro di me, in piena crisi di astinenza giappo.


Da futuroprossimo.blogosfere.it:
Il futuro della Rete italiana è in pericolo: varie iniziative legislative hanno negli ultimi anni cercato di mettere il bavaglio a internet.
Ultime tra queste è il cosiddetto “Decreto Alfano” che prevede l’obbligo di rettifica per il blog entro 48 ore dalla richiesta della magistratura equiparando cosi, blog e siti personali, alle testate giornalistiche regolarmente registrate.
Le sanzioni penali e gli obblighi che imporrebbe il decreto sono inaccettabili per chiunque ha a cuore la libertà d’informazione e di espressione su internet.
Dal testo del DDL:
"
1. All’articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il terzo comma è inserito il seguente: “Per le trasmissioni radiofoniche o televisive, le dichiarazioni o le rettifiche sono effettuate ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”
"
Se i blogger fossero costretti a rettificare entro le 48 ore, come previsto dalla nuova legge, molti di loro, non disponendo di adeguata copertura, si troverebbero nella condizione di smettere di scrivere.
E’ per questo che anche Futuroprossimo ha deciso di aderire al primo sciopero dei blogger al mondo promosso da Diritto alla Rete contro l’emendamento previsto dalla legge Alfano.
Il nostro modo di protestare sarà quello di portare all’attenzione di voi Lettori questo attacco alla libertà e alla pluralità d’informazione. Inoltre invitiamo a firmare la Lettera di protesta “no rettifica” al Senato: http://www.firmiamo.it/norettifica
Domani un post sempre in evidenza ricorderà a tutti i motivi dello sciopero, ma la programmazione consueta di Futuroprossimo proseguirà, perchè non è giusto che una protesta danneggi i lettori, da sempre il vero motore dei blog e della rete.
Tacere domani significherebbe consegnare la gestione di questo sciopero proprio ai media tradizionali, che tanto stanno latitando nella copertura informativa di molti degli eventi fondamentali del nostro paese e del Mondo.
Per chi volesse partecipare anche 'de visu' alla manifestazione, 14 Luglio 2009 in Piazza Navona, ore 19:00 . Portate un bavaglio di stoffa (mi raccomando, coprite solo la bocca e non venite certo a volto coperto: ci vuole poco a trasformarvi tutti in terroristi, basta un titolone a 4 colonne di qualche giornale 'in buona fede').
L'uccellino mi ha detto che Brad è tornato dal Venezuela.
Il manifesto apparso sui muri di Roma